martedì 8 marzo 2016

8 marzo - Alla Gavio a rischio centinaia di posti di lavoro: i lavoratori dicono "non ci faremo asfaltare"



Gruppo Gavio, a rischio centinaia di posti con il nuovo codice appalti
Preoccupazione tra i lavoratori del gruppo Gavio, comparto autostradale, per la legge di revisione degli appalti. A rischio centinaia di posti. "La clausola sociale contenuta nel disegno di legge non da sufficienti garanzie. si rischia la destrutturazione del comparto"


TORTONA - Preoccupazione tra i lavoratori del gruppo Gavio, comparto autostradale, per la legge di revisione degli appalti. Ieri i dipendenti del comparto autostradale del gruppo si sono riuniti in assemblea e venerdì 11 saranno a Roma, per la manifestazione nazionale davanti a palazzo Chigi.
"La proposta di legge – spiega il segretario provinciale Fillea Cgil Massimo Cogliandro – contiene degli elementi positivi, ma non è chiara sul punto, chiesto dai sindacati, della cosiddetta clausola sociale, ossia l'obbligo per le nuove aziende che subentrano negli appalti, di farsi carico della forza lavoro, alle medesime condizioni". Il gruppo Gavio ha già fatto sapere che se la legge non verrà modificata sono a rischio circa cento posti di lavoro. Non piace ai sindacati, ha spiegato il segretario nazionale Fillea Cgil Dario Boni, presente all'assemblea, neppure la liberalizzazione dei subappalti. "Il rischio – dice – è quello di destrutturare un intero comparto".
In circa 300 lavoratori erano presenti all’assemblea, che all’ordine del giorno aveva lo sciopero generale nazionale del giorno 11 marzo 2016, con manifestazione a roma davanti al ministero delle infrastrutture e trasporti. Erano presenti i segretari provinciali di Feneal, Filca e Fillea di Alessandria, e il segretario nazionale della Fillea Cgil, Dario Boni.
Nella sua relazione il segretrio nazionale ha spiegato le ragioni dello sciopero: “Il nuovo codice degli appalti e adeguamento alle normative europee in tema di concorrenza. Per fare una buona legge non c’e’ bisogno di destrutturare un intero comparto, quello legato agli affidamenti in house, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. nel comparto autostradale manutenzioni e progettazioni, eccellenze nel panorama nazionale, rischiano il dimezzamento. l’europa non ci sta chiedendo questo.”
“Il testo approvato dal consiglio dei ministri, - continua il segretario nazonale - compromette e peggiora il lavoro fatto dal Parlamento. La clausola sociale così come è scritta, non da garanzie nei cambi appalto. Non si capisce perchè se da un lato si interviene per fare chiarezza nelle aggiudicazioni degli appalti scegliendo l’offerta economicamente piu’ vantaggiosa al posto del massimo ribasso, poi si interviene liberalizzando il subappalto.” Sparisce nei fatti la percentuale subappaltabile del 30% rispetto il lavoro prevalente oggetto dell’appalto. Il ministero in questi mesi, nonostante la richiesta di incontro inoltrata da Feneal, Filca e Fillea nazionali, non ha mai ricevuto il sindacato delle costruzioni. Prosegue Boni: “ 60 giorni di tempo dall’approvazione del consiglio dei ministri per intervenire nelle commissioni, poi la palla torna al governo. 60 giorni di tempo per i lavoratori e per il sindacato per intervenire. lo sciopero del l’11 marzo e la manifestazione a roma sono una tappa del percorso di lotte che metteremo in campo se non saremo ascoltati.”
Nel mese di luglio centinaia di lavoratori a Tortona e Genova hanno bloccato la viabilità autostradale. In seguito la Camera migliorò il testo approvato in prima istanza dal senato. “Ora siamo al dunque.  Non tifiamo per le imprese, difendiamo i diritti dei lavoratori e ci opponiamo allo smantellamento dell’ultimo comparto industriale delle costruzioni italiano. le aziende aprono procedure di esuberi a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. Non permetteremo che si sfogli la margherita. Se il governo e le aziende non ci ascoltano, grideremo piu’ forte.”
Grandi adesioni alla manifestazione romana da parte dei lavoratori . “Non ci faremo asfaltare. Questa e’ la parola d’ordine dei lavoratori”.
8/03/2016


Nessun commento:

Posta un commento