martedì 22 marzo 2016

21 marzo - Sullo sciopero del 18 marzo - una informazione/commento del SI.COBAS




La giornata di sciopero generale di 24 ore di tutte le categorie del 18 marzo 2016 ha visto l'adesione di larghi strati di classe lavoratrice in vari settori, con la partecipazione convinta e determinata di lavoratori, delegati, compagni alle diverse manifestazioni lanciate e articolate su tutto il territorio nazionale e ai picchetti operai davanti ai cancelli di magazzini e fabbriche già nelle prime ore del mattino. La manifestazione a Milano ha visto ancora una volta la presenza preponderante dei lavoratori della logistica ma anche la presenza di lavoratori degli altri settori come il chimico, le poste, il pubblico impiego, il tessile, metalmeccanico, dando allo sciopero un significato in più, che è appunto quello di unire tutti i settori... In queste due ultime settimane prima del 18 marzo sono state organizzate assemblee nei luoghi di lavoro, in ben 47 magazzini, con 10 pullman dall’interland di Milano, 2 da Bergamo, 2 da Brescia, uno da Genova e Novara, con fermate davanti ai magazzini la mattina dello sciopero.

Migliaia di lavoratori hanno risposto con entusiasmo e con coraggio manifestando per le strade di Milano tutta la loro voglia di battersi per i diritti e contro la guerra (che al di là di quanto afferma Renzi è già in atto) attraverso l’arma della lotta e dello sciopero. Si sono svolte manifestazioni anche a Bologna, a Roma, Napoli, Firenze, Torino, Prato, ....
A Bologna un corteo di un migliaio di lavoratori ha attraversato le vie della città gridando la propria opposizione alla guerra imperialista, alle politiche anti – operaie del governo, ma rivendicando anche la diminuzione generale dell'orario di lavoro a parità di salario e la libera circolazione della forza – lavoro! Con la conclusione del corteo la giornata di lotta e battaglia è stata rilanciata con il picchettaggio serale dell'Interporto di Bologna, completamente bloccato per ore, e con un nuovo presidio presso l'Hotel Holyday Inn, dove é ancora in corso una dura battaglia per il reintegro delle lavoratrici licenziate perché nel corso dell'ennesimo cambio d'appalto hanno rivendicato l'applicazione del CCNL. Anche a Napoli un migliaio di lavoratori, disoccupati, precari e studenti sono scesi in piazza contro guerra, la politica economica e sociale di governo e UE, il Jobs Act, la riforma delle scuola e lo Sblocca Italia. 

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