la magistratura assolve
i padroni assassini a Novi Ligure
Sono stati sufficienti cinque minuti
alla PM Annamaria Fornari per
chiedere l’assoluzione dei cinque dirigenti dell’Ilva ex Italsider di Novi
Ligure accusati di omicidio e lesioni colpose dalle vittime dell’amianto blu,
crocidolite, con un potenziale cancerogeno di 500 volte più elevato del
crisolito.
Dal lontano 2009 si erano succeduti
diversi magistrati, così che la subentrante giudice Stefania Nebiolo Vietti ne ha condannato uno a tre mesi con la
condizionale, due i prescritti, e due i deceduti. Dei cinque il più “giovane”
ha 83 anni. Per dire quanto è veloce, e giusta, la giustizia. Il verdetto è stato emanato sulla base di una
sola inaffidabile perizia frutto, secondo gli avvocati di parte civile, dei
pregiudizi che il consulente insegue, al punto da ignorare la reale presenza
dell’amianto in fabbrica e le testimonianze “non scientifiche” degli operai,
addirittura che non esiste una soglia minima di fibra sotto la quale non ci si
possa ammalare di mesotelioma.
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