mercoledì 9 marzo 2016

9 marzo - 8 MARZO A TARANTO: dalo Sciopero delle Donne ad una manifestazione nazionale



Ieri 8 marzo a Taranto con la parola d'ordine: sciopero delle donne, le lavoratrici delle pulizie degli asili nido, le lavoratrici precarie degli appalti comunali e statali, le operaie della pasquinelli e le disoccupate hanno scioperato, recandosi a manifestare sotto il municipio. Per denunciare le  loro condizioni che vanno peggiorando sempre di più, le lavoratrici sempre più precarie, oppresse e discriminate in appalti sempre più al massimo ribasso che vengono poi scaricati sulle lavoratrici, le  lavoratrici addette alla selezione dei rifiuti che rischiano la salute ogni giorno mettendo mani su rifiuti tossici e adesso rischiano di perdere il lavoro; la mancanza di lavoro, le discriminazioni, le vergognose politiche assistenziali del comune vedi: cantieri di cittadinanza, che ancora vengono posticipate con enorme disagio di chi è ormai allo stremo. Mentre una delegazione è stata ricevuta dall'ass. al lavoro, a cui è stata consegnata la piattaforma dello "sciopero delle donne" a Taranto, che pretende fatti e non parole, un tavolo con comune, aziende e regione per risolvere in maniera fattiva le problematiche occupazionali, nella piazza si è tenuta un'assemblea per dare un'informazione generale sulle lotte nelle altre città, decidere come continuare, e far pesare oltre le singole lotte, la battaglia comune delle donne (prossima iniziativa di lavoratrici e disoccupate: una andata insieme dentro il prossimo consiglio comunale per portare la protesta delle donne, contro i sepolcri imbiancati). Ma soprattutto si è deciso di proporre a tutte le realtà in sciopero a livello nazionale, di costruire una manifestazione nazionale delle donne a Roma in autunno, preceduta da un'assemblea nazionale. Nell'assemblea si sono ricordate le nostre sorelle rivoluzionarie combattenti, tante tortura e uccise, dall'India alle compagne curde, ecc. salutate da un caloroso applauso.


Le donne poi hanno formato un bellissimo, vivace, pur se breve, corteo. E' stato il momento più combattivo della mattinata. Con bandiere, striscioni, fischietti, cantando  "Bella ciao" e gridando le  nostre ragioni, abbiamo sfilato nel centro cittadino fino alla prefettura, dove vi è stato un altro incontro sulla piattaforma.

UNA GIORNATA IN CUI LE LAVORATRICI PIU' SFRUTTATE, PIU' DISCRIMINATE, LE DISOCCUPATE OFFESE ANCHE NELLA LORO DIGNITA' SI SONO RIPRESE QUESTA GIORNATA DELLE DONNE A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE E HANNO IMPOSTO CON LA LOTTA E L'UNITA' LA LORO PIATTAFORMA SU CUI CONTINUERANNO LA BATTAGLIA NEI PROSSIMI GIORNI, SETTIMANE, MESI.

LE LAVORATRICI E DISOCCUPATE DELLO SLAI COBAS SC


Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario nello sciopero delle lavoratrici, precarie degli appalti comunali e delle pulizie nelle scuole, e nel presidio, corteo che ne sono seguiti, hanno portato l'informazione e il senso della battaglia generale, nazionale delle donne in questa giornata dell'8 marzo. Lo Sciopero delle donne è l'arma in questo 8 marzo per imporre i bisogni delle donne, il loro punto di vista, la necessità che tutta la vita deve cambiare!

Ieri si è visto concretamente quanto sia importante è costituisca una forza, l'unità delle donne, e in particolare delle lavoratrici, divise nei vari servizi e appalti, ma che subiscono uguali condizioni di peggioramento attacco ai diritti, alla dignità, delle disoccupate. Le donne proletarie quando lottano e si uniscono portano una marcia in più; perchè hanno sulle loro spalle, sulla loro vita non solo i problemi della difficiltà di vivere in questo sistema sociale capitalista, non solo i pesanti problemi del lavoro, dello sfruttamento, ma tante forme di oppressione pratica e ideologica, sempre più sono strettamente legati aumento delle discriminazioni e peggioramento della condizione di lavoro e di vita e aumento dell'oppressione familiare, della violenza sessuale, fino ai femminicidi. Ma proprio per tutto questo, le donne portano una maggiore carica di ribellione.
L'Mfpr ha portato il vero significato di lotta di questa data che ha le sue radici nelle operaie sfruttate, in sciopero e uccise dai padroni delle fabbriche, e che è nata nel movimento comunista internazionale che, con Clara Zetkin, decise nei primi del 900 di adottare l'8 marzo come giornata internazionale delle donne. L'Mfpr poi ha fatto appello all'unità di tutte le donne in lotta a livello internazionale.
Le lavoratrici, le disoccupate hanno salutato con un sincero e commosso applauso quelle donne - dall'India al Kurdistan, ecc. - che combattono, anche per noi, nelle guerre popolari, e ricordato le donne che per questa lotta vengono  brutalmente torturate e uccise, da Stati, governi, polizia fascisti e sessisti. Abbiamo, per questo, dedicato l'8 marzo alla compagna Shruthi dell'India, brutalmente torturata e uccisa da uno Stato in cui è in atto una carneficina delle donne, stupri di massa verso le donne e le bambine. Ma in cui le donne rispondono scendendo a centinaia di migliaia in piazza e soprattutto combattendo nella guerra popolare in prima fila contro lo Stato e il governo del fascista Modi, ma anche contro le concezioni feudalesime e patriarcali, facendo una doppia rivoluzione. Queste sono un esempio per la nostra lotta. Un 8 marzo in cui le donne proletarie si sono ripresi il loro 8 marzo, contro i padroni, il governo, i loro mass media, gli uomini che odiano le donne, e anche contro le donne della borghesia.
MFPR


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