martedì 1 marzo 2016

29 febbraio - La battaglia dello Slai Cobas sc di Taranto contro l'Hot Spot



Taranto non vuole l'HOT SPOT al PORTO
Taranto NON deve essere la discarica delle politiche del GOVERNO in materia di respingimento dei migranti e restringimento e del diritto di asilo
TARANTO E' UNA CITTA SOLIDALE ACCOGLIENTE E NON UNA CITTA DI GUERRA
Il governo Renzi, il suo Min. Alfano, anche pressati dalla UE, hanno accellerato i tempi e già il 28 febbraio aprono l'Hot spot a Taranto che dovrebbe essere utilizzato per tutta la Puglia e una parte del sud Stefano ha detto subito servilmente si, è un sindaco che dice sì a tutto contro gli interessi dei lavoratori precari, disoccupati, migranti e di tutti i cittadini, senza nessuna discussione neanche nel consiglio comunale e senza ascoltare cosa pensano i cittadini.
 Cosa sono e a cosa servono queste strutture che per non farci capire niente chiamano HOTSPOT?

  Imigranti appena sbarcati verrebbero tutti immediatamente identificati, divisi in base solo alla loro nazionalità e la maggioranza verrebbe respinta nei loro paesi d'origine, momentaneamente rinchiusi in strutture tipo galere come sono già i CIE, senza dare tempo di presentare domanda di asilo in base alla loro situazione personale, senza garantire l'assistenza con la presenza di un traduttore, anzi approfittando del loro stato di paura, confusione, anche per far firmare documenti a loro incomprensibili; ecc.
Una cosa indegna e illegale!
Il sistema hot spot è costruito per una politica di rimpatrio forzato di massa... Aumentano i costi, per gli enti locali, di un’accoglienza negata e non integrata, i diritti non vengono rispettati, aumenta il lavoro della magistratura che deve farsi carico di tutti i ricorsi per il negato accesso alla procedura d’asilo, il porto che dovrebbe servire allo sviluppo economico della città viene trasformato in un porto adibito all'immigrazione e al respingimento.
Il governo Renzi, sotto la guida degli americani e della NATO partecipano a una politica di guerra, ora anche in Libia, e di respingimento dei migranti con strumenti di guerra: le navi di Frontex e i mezzi della Nato. 
Quelli rimasti, che sopravvivono alla morte in mare, dovrebbero essere decimati con il sistema degli hotspot. Eppure i 400 morti del 2016, 10 al giorno, vanno attribuiti alla diretta responsabilità dei governi europei, che continuano a pianificare azioni di guerra che creano immigrazione.
LaTaranto e la Puglia della solidarietà e dei diritti deve scendere in piazza.
Di fronte a questo scempio non possiamo più stare a guardare.  
"NO HOTSPOT", "RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO D'ASILO A TUTTI I MIGRANTI, INDIPENDENTEMENTE DALLA NAZIONALITA'".
Vogliamo lavoro per i disoccupati e accoglienza per immigrati non guerra, razzismo e respingimenti illegali e incivili.
Lo slai cobas di Taranto che ha organizzato i migranti nella vittoriosa lotta per i documenti, propone ora di lottare tutti insieme ai migranti - un coordinamento cittadino e regionale per fare insieme questa battaglia
Slai Cobas per il sindacato di classe via rintone 22 taranto slaicobasta@gmail.com 3475301704


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