giovedì 5 maggio 2016

2 maggio - Almaviva Referendum



lo Slai Cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
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La risposta dipende dalla domanda!
NO ad un accordo al MASSIMO RIBASSO! 
Come al solito ogni risposta dipende anche dalla domanda, e la domanda questa volta sembra chiara. 
  • Vogliamo davvero votare in tutta fretta, senza che ci siano stati precedentemente momenti assembleari, di consultazione tra i lavoratori e di puntuale spiegazione e socializzazione dei termini e del merito della votazione, senza aver avuto modo di leggere nel dettaglio quello che riguarderà il nostro lavoro e il nostro futuro? 
  • Vogliamo davvero votare – tenendo conto che è della vita di noi lavoratori che si parla – non un accordo, ma dalle indicazioni contenute in un semplice comunicato che una delle parti ha scritto dopo un incontro a Roma? Vogliamo davvero darla vinta alla pressione psicologica dell'azienda che utilizza il ricatto occupazionale e le contestazioni disciplinari per intimorirci? 
  • E quando andremo a votare, vogliamo davvero certificare definitivamente con il nostro voto gli esuberi sbandierati dall'azienda e confermati attraverso questa proposta di distribuzione della CdS totalmente squilibrata? A tutto svantaggio proprio di quei siti dichiarati in esubero da Almaviva? Vogliamo davvero votare per confermare che gli esuberi sono soprattutto, in grandissima parte, proprio nelle città dove Almaviva stessa minaccia i licenziamenti?

  • Vogliamo regalare altri 6 mesi di soldi pubblici e profitti privati all'azienda? E altri 6 mesi di ansia e incertezza per i lavoratori, senza nessuna garanzia che questa storia abbia mai una fine? 
  • Davvero l'esito di tutta questa lotta, di scioperi, cortei, manifestazioni, presidi, striscioni, volantini, fatica, trasferte al Mise, riunioni, assemblee è solo questo: un padrone che chiagne e fotte, e che alla fine di tutto, rispetto a due mesi fa, si ritroverebbe con ancora maggior possibilità di rendere flessibile il nostro lavoro, peggiorarne le condizioni e il salario, ormai davvero troppo troppo troppo basso? E tutto questo senza che l'incertezza nel futuro dei lavoratori possa trovare pace? 
  • Davvero tutto finisce con il ricatto di Tripi, che dopo aver puntato il licenziamento alla gola di 3000 persone, ottiene pure una serie di regali? E se tra 6 mesi ci dovessero essere licenziamenti, si avrà la forza di riuscire a fermarli dopo aver confermato, adesso, che effettivamente alcune sedi erano molto più in esubero di altre? 
  • E tra sei mesi? Dopo che la montagna di proteste e manifestazioni avrà partorito il topolino delle percentuali bassissime di CdS per alcuni siti e della maggiore flessibilità per i lavoratori, come si avrà la forza di resistere a quello che succederà dopo?
Come si riuscirà a non far credere a Tripi di poter fare, ancora una volta, il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori e delle loro vite? Si riuscirà a resistere di fronte a eventuali licenziamenti dopo aver accettato che alcune sedi hanno un esubero di lavoratori, dopo aver fatto sì che, nonostante la voce grossa fatta sotto al Mise, alla fine si è votato SI al peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario? 
Se questa è la domanda, NO è la risposta. 
Votiamo NO al ricatto di Almaviva!
Nessun licenziamento! Nessun peggioramento delle condizioni dei lavoratori! 
Lavoratrici e lavoratori per il NO
FB: Almaviva Napoli - Al Referendum voto NO



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