domenica 22 maggio 2016

21 maggio - Ancora una volta "giustizia" Ingiusta



Incidente ferroviario di Castello, tutti assolti
Nel 2008 morì un operaio di Rfi, due feriti travolti da un carrello a motore. Per i giudici fu solo un errore, non ci sono responsabilità

20 maggio 2016


Solo un tragico errore ma nessuna responsabilità nell’incidente ferroviario che la notte del 2 ottobre 2008 a Castello costò la vita a un operaio di Rfi, Alessandro Marrai (50 anni, padre di due figlie) e causò lesioni gravissime, fra cui l’amputazione di un piede, al suo collega Aldo Bardelli, 52 anni, e gravi ferite al terzo componente della squadra, Andrea Tomberli, 32 anni. I tre lavoratori furono investiti da un carrello a motore adibito al trasporto delle attrezzature mentre operavano sul binario sbagliato.
Ieri il giudice Marco Bouchard ha assolto dall’accusa di omicidio colposo “perché il fatto non sussiste” Maurizio Giovanardi, amministratore della ditta Elettrifer incaricata di tendere i cavi elettrici fra i binari della direttissima e quelli dell’alta velocità, i suoi dipendenti Andrea Lastini, Filippo Ricci e Gezim Lakja, e il tecnico di Italferr Massimo Pempori, difesi dagli avvocati Federico Bagattini, Carolina Rienzi, Duccio Baglini e Umberto Schiavotti. Durante il processo – spiega l’avvocato Bagattini – è stato provato che i tre operai di Rfi dovevano lavorare su un binario diverso rispetto a quello in cui si verificò il tragico incidente. E’ stata provata anche – aggiunge l’avvocato – la correttezza della Elettrifer. Le vittime sono state risarcite. Il 2 ottobre 2008 è stato un giorno nero per gli incidenti sul lavoro. Poche ore prima del tragico investimento di Castello, in un cantiere della Toto a Barberino di Mugello tre operai erano precipitati da un pilone in costruzione della variante di valico. Il processo per quella tragedia si è concluso anche in appello con una serie di condanne. Più accidentata la vicenda processuale di Castello. Ci sono voluti cinque anni perché la Corte di Giustizia Europea e poi la Corte Costituzionale Italiana dichiarassero ammissibile la richiesta dei familiari delle vittime di citare come responsabili civili sia Elettrifer che Rfi, ambedue imputate. Rfi è stata poi prosciolta in udienza preliminare.

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