Nella
giornata dell'8 marzo ancora di più deve sentirsi forte il legame, l'unità a
livello internazionale tra tutte le donne che lottano, che portano avanti
rivoluzioni, le guerre popolari. Come abbiamo scritto: "l'8 marzo che sia “ponte”
verso le donne, operaie, lavoratrici che lottano negli altri paesi, dalla Cina
al Bangladesh, verso le compagne rivoluzionarie che sono in prima linea nelle
guerre popolari, dall'India, alle Filippine, alla Turchia... ".
OGGI SOPRATTUTTO VOGLIAMO ALZARE IN ALTO E STRINGERE INSIEME LE MANI CON LE NOSTRE SORELLE INDIANE!
L'India sta diventando il simbolo della violenza di sistema contro le donne, in tutti i suoi aspetti. L'India, chiamata dalla stampa borghese “la più grande democrazia del mondo”, è il paese dove ci sono più stupri, più uccisioni delle donne.
OGGI SOPRATTUTTO VOGLIAMO ALZARE IN ALTO E STRINGERE INSIEME LE MANI CON LE NOSTRE SORELLE INDIANE!
L'India sta diventando il simbolo della violenza di sistema contro le donne, in tutti i suoi aspetti. L'India, chiamata dalla stampa borghese “la più grande democrazia del mondo”, è il paese dove ci sono più stupri, più uccisioni delle donne.
In questo
paese si uniscono le vecchie tradizioni feudali, il tribalismo familiare,
l'integralismo religioso nelle vastissime zone dell'India fuori dalle mega
città; la ferocia di branco, il nuovo bullismo delle grandi città dove
l'imperialismo alle vecchie aggiunge le nuove aberrazioni, creando anche
sbandati, frustrati. Ma soprattutto in questo paese le violenze sessuali e gli
assassini delle donne vengono perpetrati direttamente da parte dello Stato
indiano, soprattutto nelle zone dove è in corso la guerra popolare; gli stupri
di contadine, di donne "fuori casta" da parte della polizia, delle forze
militari sono una normalità; gli stupri accompagnano sempre le torture quando
le compagne maoiste vengono arrestate, e sono l'arma costante della sporca e
feroce guerra dello Stato indiano.
Ma l'India è
anche il più grande paese in cui moltissime donne, compagne hanno fatto della
violenza, degli stupri subiti, delle condizioni brutali di vita, della
repressione dell'esercito la leva per ribellarsi, e oggi costituiscono più del
50% dei combattenti e quindi una parte fondamentale della guerra rivoluzionaria
del popolo guidata dal Partito Comunista maoista.
Il governo,
lo Stato indiano fascista e reazionario teme la numerosa presenza delle donne
nella guerra popolare e cerca di contrastarne con ogni mezzo violento
l'adesione e partecipazione.
Oggi nelle carceri
tra i prigionieri politici, in lotta anche con un vastissimo sciopero della
fame molte sono donne.
Molte donne oggi hanno ruoli di
dirigenti nella guerra popolare e nel Partito Comunista Indiano maoista in cui
come scrive la stessa scrittrice Arundathy Roy lottano anche al suo interno
"non solo per affermare i loro diritti ma anche per convincere il partito
che l'uguaglianza tra uomini e donne è al centro di un ideale di società
giusta".
Le donne in lotta nella guerra popolare sono un forte esempio per la lotta del movimento delle donne in ogni parte del mondo.
Le donne in lotta nella guerra popolare sono un forte esempio per la lotta del movimento delle donne in ogni parte del mondo.
La natura
dell'oppressione di classe e sessuale delle donne è di lunga durata, ecco
perchè la guerra popolare di lunga durata è il metodo usato dalla parte più
oppressa della società per combattere contro le forze di Stato più forti;
mentre conducono questa lotta le donne mettono in atto sul campo una
trasformazione continua delle idee, della cultura, del sistema familiare, di
ogni aspetto della società.
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