L'Anmil ha presentato i dati in occasione della festa
dell'8 marzo
vincenzo amato
GRAVELLONA TOCE
Altro che mimose. Se stringono in mano un mazzo di
fiori con l'altra molte volte non posso fare niente. Sono le donne che hanno
subìto un infortunio sul lavoro, sovente mutilate proprio alle mani, senza
dita. Ieri a Gravellona è stata festa soprattutto per loro e l'Anmil,
l'associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro del Vco, ha voluto
celebrare l'8 marzo stringendo in un grande abbraccio proprio le donne che
hanno pagato più di tutti il prezzo di essere donne e lavoratrici. Presente il
prefetto Francesco Russo.
«Una donna che ha avuto un infortunio grave è due
volte vittima - afferma il presidente dell'Anmil Giovanni Mirici Cappa -. Non
ha più la vita di prima,viene sovente emarginata o comunque resta ai margini
del mercato del lavoro e non riesce più ad essere la padrona di casa». Una
discriminazione a volte sottile come testimonia Francesca Colosimo: «Lavoravo
in una struttura per anziani e nel sollevare una paziente mi sono ritrovata con
un grave infortunio alla mano: quando sono tornata pur non potendo svolgere
molte attività perché non avevo più la forza per farlo le facevo ugualmente
perché non le avrebbe fatte nessuno.
Poi, vista la gravità dell'infortunio, l'Inail, che
devo ringraziare perché mi hanno seguita con l'Anmil, mi hanno dato una
rendita». Tante storie uguali. Come quella di Monica Ferzola. «Ho avuto
amputate le dita della mano destra sotto una trancia - racconta -. È brutto
quando si hanno dei bambini non poter fare quello che si vorrebbe: per tutto mi
devo far aiutare. Ho avuto la fortuna di avere un marito e suoceri meravigliosi
che mi hanno sostenuto quando ero depressa. Ancora oggi mi sveglio con l'incubo
e rivedo la trancia che mi taglia le dita». Stesse parole per Roberta
Primatesta che ha avuto anche lei un grave incidente e ora è vice presidente
dell'Anmil.
«Siamo vicini a chi ha bisogno: questo è il nostro
compito - afferma Monica Villavecchia direttrice Inail del Vco -. Purtroppo gli
infortuni al femminile nel Vco sono in aumento. Sono ancora in elaborazione i
dati del 2013, ma non si discostano da quelli del 2012 quando ci sono state 540
denunce di incidenti sul lavoro di donne, l'1,7% in più rispetto all'anno precedente;
si tratta di incidenti in "itinere", ovvero avvenuti nel tragitto
casa-lavoro. Sempre nello stesso periodo abbiamo avuto 60 denunce di malattie
professionali».
Alleanza tra sindacati di Italia e Svizzera contro i
tagli ai treni dei frontalieri.
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