sabato 22 marzo 2014

21 marzo: GENOVA: ESPLODE LA RABBIA DEI LAVORATORI PIAGGIO AERO INDUSTRIES

Giovedì venti marzo a Genova è prevista l'apertura di un tavolo di confronto - presso la sede di Confindustria - tra i lavoratori della Piaggio Aero Industries ed i padroni della stessa società.
In concomitanza con questo evento, le Rappresentanze Sindacali Unitarie aziendali proclamano uno sciopero di due ore - che poi diventeranno otto - sotto il grattacielo ex Società Italiana Per l'esercizio telefonico, per protestare contro l'annunciato piano dei vertici dell'impresa: costoro avrebbero la pretesa di chiudere il sito di Sestri Ponente per trasferire l'intera produzione - anche quella di Finale Ligure - nel nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga, con l'ovvio corollario di licenziamenti e trasferimenti a cento chilometri di distanza per i pochi fortunati che non saranno espulsi dall'azienda.
I partecipanti sono circa duecento, guardati a vista da un imponente schieramento di rappresentanti delle 'forze dell'ordine'; tutto si svolge nella massima tranquillità, salvo il momento in cui ad entrare nella sede dell'associazione padronale è una delegazione di lavoratori del savonese, che già nel 2008 firmarono un accordo che prevedeva la chiusura dello stabilimento finalese ed il suo trasferimento nella zona dell'aeroporto voluto dall'ex ministro degli Affari interni a sua insaputa, il forzitaliota Claudio Scajola: in quel momento si assiste a urla, spintoni, ed al lancio di un paio di uova che colpiscono il portone.
Intorno alle ore 15:00, dai partecipanti all'incontro giunge la notizia che la trattativa si è subito arenata: l'azienda ed i sindacati restano sulle loro posizioni, al momento non vi è possibilità di dialogo, ed il tavolo è stato rinviato a martedì primo aprile; la conseguenza logica è che i lavoratori sciolgono il presidio per ritornare in fabbrica a presidiarne i cancelli, nell'attesa di svolgere - l'indomani mattina - un'assemblea per decidere le modalità di continuazione della lotta.
Concludo rilanciando l'incredibile comunicato dei padroni che "condanna con estrema fermezza e massima intransigenza gli episodi di violenza, inciviltà e intolleranza che si sono registrati prima e al termine dell'incontro con le organizzazioni sindacali"; non si rendono conto, lorsignori,  che quanto accaduto è soltanto colpa loro: delocalizzano, licenziano, esternalizzano, per fare il massimo possibile dei profitti sulla pelle dei lavoratori, e poi si lamentano che la classe operaia reagisce scatenando il conflitto sociale, anche quello più aspro, che si può estrinsecare anche in forme di lotta magari illegali ma certamente legittime.
Genova, 21 marzo 2014

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova


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