Non vogliamo assistenza individuale, ma rivendichiamo diritti; le donne non devono essere trattate come "poverette" e casi individuali, ma come donne a cui vengono, per colpa di questo sistema sociale capitalista, del governo, delle Istituzioni, negati diritti e che per questo ora si sono organizzate e lottano: noi siamo le donne dello "sciopero delle donne" del 25 novembre, siamo quelle che fanno occupazioni al Comune, blocchi , siamo le donne S/catenate e ribelle dell'8 marzo scorso...
Questo ieri è stato detto dalle donne disoccupate nell'incontro con l'Ass. Viafora del servizio sociale del Comune di Taranto. E' stato posta in maniera chiara che vogliamo un cambio di visione che passi da una gestione ordinaria a risposte collettive urgenti all'altezza della situazione d'emergenza che è di tante donne a Taranto.
La questione che deve essere al centro è il lavoro alle donne, che vuol dire la dignità delle donne, legando i contributi economici all'attività lavorativa, ai corsi di formazione rispetto a cui, però, vogliamo un totale rovesciamento dell'attuale impostazione: ci devono essere prima gli sbocchi lavorativi, perchè la formazione non sia a "pioggia" e inutile perdita di tempo, ma finalizzata all'occupazione, con corsi retribuiti almeno a 5 euro l'ora (come sono stati, ma solo in quell'occasione, i corsi legati alla raccolta differenziata nel precedente ciclo di lotta).
In attesa del lavoro noi chiediamo sì un reddito sociale per tutte le donne disoccupate, ma sganciato dall'attuale umiliante procedura di richiesta individuale, di presentazione di fatture, ricevute a rimborso, ecc.
Altro problema posto è stato quella della casa. Anche qui le donne dello Slai cobas respingono le soluzioni assistenziali (case rifugio, casa famiglia, ecc.) in risposta a situazioni di donne maltrattate, violentate, in grave disagio economico; così come le donne hanno denunciato nell'incontro l'assoluta inconcludenza del sistema attuale per cui il contributo casa viene dato post, scaricando sulle donne la ricerca di una casa (che il privato tende a non dare) e il pagamento anticipato di mesi di affitto.
Nell'incontro è stato posto con forza il diritto alla casa e la richiesta che nell'assegnazione delle case popolari una parte venga destinata alle donne che subiscono violenze, alle donne capifamiglia, alle donne sole, ecc.
Su tutto questo abbiamo chiesto entro aprile dei provvedimenti concreti. Il prossimo appuntamento è il Tavolo al Comune di Lunedì 17 marzo, in cui abbiamo detto all'ass. Viafora di venire già con la diversa impostazione che noi pretendiamo.
Una diversa impostazione e visione che deve essere assunta i primis da tutte le donne, per respingere chi, da parte delle Istituzioni, le vuole trascinare solo nella denuncia della propria situazione personale allo scopo di non dare risposte collettive e di perseguire al massimo un misero assistenzialismo sfruttando le gravi condizioni di vita di tante donne e coltivando un atteggiamento di subordinazione delle donne. MA NOI SIAMO DONNE IN LOTTA PER ROVESCIARE QUESTO OPPRIMENTE SISTEMA!
In questo senso l'incontro è servito anche per fare una lotta di chiarezza tra le stesse donne disoccupate.
Donne Disoccupate Organizzate slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
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