Gli assassini invisibili dei
lavoratori
- Lunedì, 10 Marzo 2014 09:51
- Graziella Marota*
Ci sono eroi
di cui non si parla, non compiono imprese eclatanti, anche se inspiegabilmente
riescono ad arrivare alla fine di ogni mese, che nessuno nota, ascolta o difende.
Muoiono in silenzio senza che nessuno ne dia conto o si assuma la
responsabilità, non portano costumi, né maschere, non hanno super poteri anche
se inconsapevolmente sono potentissimi, le loro gesta sono di quotidiana
regolarità, in una nazione che di regolare non ha nemmeno il mare. Escono di
casa salutando la moglie, la madre, i fratelli e sorelle, i figli, si
sacrificano per avere e dare ai propri cari una vita dignitosa, non chiedono,
né pretendono onori e glorie, chiedono solo di poter tornare a riabbracciare le
persone a loro care che, in alcuni drammatici casi, non rivedranno mai più.
Fanno di necessità virtù senza porsi domande, senza cercare risposte. Dopo la
sciagura, questi eroi diventano un numero insignificante su una lista infinita
e che nessuno porta agli onori della cronaca, diventano un trafiletto in terza
pagina che nessuno si curerà di capire o di spiegare. Vittime di un sistema
barbaro ed incomprensibile a cui nessuno pone rimedio quasi a voler dire “non
ci interessa se muoiono, tanto sono carne da macello”. Buoni solo per essere
sfruttati, maltrattati ed in fine ammazzati. Poco importa se un bambino non
riabbraccerà il papà o la mamma, niente importa se una madre o un padre non
riabbracceranno mai più l’ eroe di turno, a nessuno interessa se una famiglia
piange la morte di una persona cara solo ed unicamente per responsabilità
altrui. Questa categoria di eroi è formata dagli operai che ignari del loro
destino, si recano sul posto di lavoro, tutti i santi giorni che dio manda in terra.
Esiste una categoria di assassini invisibili che hanno le mani intrise del
sangue di questi eroi, riescono ad uccidere con una penna, appongono senza
farsi scrupolo la firma a decreti legge che sono, per chi li subisce, una
sentenza di morte. Questi assassini si muovono tranquillamente tra noi, non
sono perseguibili per legge anche se responsabili di una strage senza eguali.
Riescono ad avere sembianze umane anche se di umano hanno ben poco, portano
abiti firmati, fanno sfoggio della loro arroganza senza vergogna o dignità,
mangiano bevono e sperperano il sangue di questi eroi dei quali non si assumono
alcuna responsabilità, rispondono solo al dio profitto, senza tenere in conto
chi ci rimette la vita. Questa categoria di assassini è formata da alti dirigenti,
amministratori delegati, politici, sindacalisti corrotti, i quali, in una
società seria andrebbero giudicati per crimini contro l’ umanità.
* Graziella
Marota, mamma di Andrea Gagliardoni morto a soli 23 anni per mancanza di
sicurezza sul lavoro (nella foto)
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