Via Zamboni bloccata: i lavoratori UniBo ancora in
sciopero!
Gli studenti
e le studentesse dell’ateneo di Bologna si sono alzati ancora di buon'ora
stamattina, dando inizio dalle 7:30 ad una nuova giornata di lotta al fianco
dei lavoratori UniBo, bloccando le facoltà, gli uffici e le aule studio
dell’attraversatissima via Zamboni.
Una nuova giornata di mobilitazione che, dopo lo sciopero di ieri, ha visto i lavoratori dell’UniBo lasciare i loro posti di lavoro per scendere in strada e manifestare a tutta la zona universitaria i propri disagi sul piano lavorativo e le proprie rivendicazioni.
A bloccare via Zamboni stamattina in tanti anche tra studenti e studentesse, scesi anch’essi in strada per portare la loro voce e la loro solidarietà ai lavoratori appaltati CoopService. Lavoratori che, come sappiamo, stanno subendo in questi mesi un’ulteriore decurtazione ad un già misero salario da parte appunto della cooperativa CoopService che gestisce gli stipendi, cooperativa assunta per sfruttare i lavoratori da un’università che riguardo questa abietta situazione, altro non fa se non lavarsi le mani.
Continuano ad aumentare le ore di lavoro, continuano a ridurre lo stipendio: si sente proprio odore di sfruttamento. 2,80€ all’ora per 10 ore di lavoro, è qualcosa da ritenere inaccettabile; sentiamo puzza di sfruttamento proveniente anche dalle dichiarazioni – che di fatto non rimandano ad una soluzione concreta- rilasciate dal ministro Poletti, ex dirigente LegaCoop, alias colui che permise (e permette ora sotto altre vesti) lo sfruttamento dei facchini della logistica.
Si fanno invece di nebbia il rettore Dionigi e, di conseguenza, l’università di Bologna, che dopo aver annunciato di non poter fare nulla per gli stipendi di questi lavoratori, lasciandosi scivolare addosso ogni responsabilità politica della questione, prova a prendere ancora più tempo probabilmente credendo di poter spegnere la rabbia dei lavoratori 38, 36,34,25 e 21 i principali civici bloccati e picchettati e che hanno visto, nonostante l’assenza dei servizi, la solidarietà di professori e studenti che dovevano tenere esami o lezioni proprio in quelle sedi, comprendendo i motivi della protesta e sostenendo i lavoratori nella loro lotta, unendosi con loro.
Verso le 11 e 30 un nuovo blitz davanti ai portoni del rettorato, dove si è tenuta una conferenza stampa che ha spiegato nuovamente le ragioni dello sciopero e le intenzioni future; ovviamente tra rettore, prorettori e dirigenti dell’azienda UniBo, nessuno è sceso dalle proprie poltrone per fornire risposte concrete ai lavoratori in lotta. Successivamente lavoratori e lavoratrici si sono riuniti in assemblea da cui sono emersi i prossimi rilanci della lotta, con i blocchi a singhiozzo che da domani torneranno a impedire la normalità dello sfruttamento e l'assemblea del 3 aprile che farà il punto sul percorso di lotta.
Durante la giornata non è ovviamente mancato, anche da parte dei lavoratori stessi, il rilancio sulla nuova giornata di lotta romana del 12 aprile, dove tantissime realtà in lotta di tutta Italia scenderanno in piazza per assediare il nuovo governo Renzi, il nuovo governo dell’austerità!
Il comunicato dell'Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@ su oggi:
Stato di agitazione permanente dei lavoratori CoopService dell'Unibo!
Secondo giorno di blocco di via Zamboni, secondo giorno di mobilitazione dei lavoratori CoopService in subappalto all'azienda-Unibo e di studenti e precari solidali contro lo sfruttamento e i contratti-vergogna.
Mentre aumenta la solidarietà del corpo universitario, tra studenti e docenti, i vertici di UniBo continuano a fingere di non poter risolvere questa situazione. Il prorettore Nicoletti addirittura si è espresso nei fatti più preoccupato sulla sorte di una lezione da rimandare che dei salari da fame di decine e decine di lavoratori.
Da parte dei manifestanti si è espressa invece la volontà di garantire i servizi essenziali rendendo comunque possibile lo svolgimento di appelli d'esame, dimostrando di essere più sensibili alle sorti degli studenti di quanto non lo siano Dionigi e la sua cricca, che li mortificano con continui attacchi al diritto allo studio.
Lavoratori, studenti e precari hanno deciso infine, dopo una breve conferenza stampa al Rettorato, di chiamare lo stato di agitazione permanente fino a quando la situazione non sarà sanata.
Da domani blocchi a singhiozzo si alterneranno ad una continua opera di comunicazione sulla vicenda che avrà un nuovo importante momento pubblico nell'assemblea di giovedì 3 aprile alle ore 18,30 in via Zamboni 36.
Fuori le Coop dall'università-azienda!
Mobilitazione a oltranza, fino alla vittoria!
Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@
Una nuova giornata di mobilitazione che, dopo lo sciopero di ieri, ha visto i lavoratori dell’UniBo lasciare i loro posti di lavoro per scendere in strada e manifestare a tutta la zona universitaria i propri disagi sul piano lavorativo e le proprie rivendicazioni.
A bloccare via Zamboni stamattina in tanti anche tra studenti e studentesse, scesi anch’essi in strada per portare la loro voce e la loro solidarietà ai lavoratori appaltati CoopService. Lavoratori che, come sappiamo, stanno subendo in questi mesi un’ulteriore decurtazione ad un già misero salario da parte appunto della cooperativa CoopService che gestisce gli stipendi, cooperativa assunta per sfruttare i lavoratori da un’università che riguardo questa abietta situazione, altro non fa se non lavarsi le mani.
Continuano ad aumentare le ore di lavoro, continuano a ridurre lo stipendio: si sente proprio odore di sfruttamento. 2,80€ all’ora per 10 ore di lavoro, è qualcosa da ritenere inaccettabile; sentiamo puzza di sfruttamento proveniente anche dalle dichiarazioni – che di fatto non rimandano ad una soluzione concreta- rilasciate dal ministro Poletti, ex dirigente LegaCoop, alias colui che permise (e permette ora sotto altre vesti) lo sfruttamento dei facchini della logistica.
Si fanno invece di nebbia il rettore Dionigi e, di conseguenza, l’università di Bologna, che dopo aver annunciato di non poter fare nulla per gli stipendi di questi lavoratori, lasciandosi scivolare addosso ogni responsabilità politica della questione, prova a prendere ancora più tempo probabilmente credendo di poter spegnere la rabbia dei lavoratori 38, 36,34,25 e 21 i principali civici bloccati e picchettati e che hanno visto, nonostante l’assenza dei servizi, la solidarietà di professori e studenti che dovevano tenere esami o lezioni proprio in quelle sedi, comprendendo i motivi della protesta e sostenendo i lavoratori nella loro lotta, unendosi con loro.
Verso le 11 e 30 un nuovo blitz davanti ai portoni del rettorato, dove si è tenuta una conferenza stampa che ha spiegato nuovamente le ragioni dello sciopero e le intenzioni future; ovviamente tra rettore, prorettori e dirigenti dell’azienda UniBo, nessuno è sceso dalle proprie poltrone per fornire risposte concrete ai lavoratori in lotta. Successivamente lavoratori e lavoratrici si sono riuniti in assemblea da cui sono emersi i prossimi rilanci della lotta, con i blocchi a singhiozzo che da domani torneranno a impedire la normalità dello sfruttamento e l'assemblea del 3 aprile che farà il punto sul percorso di lotta.
Durante la giornata non è ovviamente mancato, anche da parte dei lavoratori stessi, il rilancio sulla nuova giornata di lotta romana del 12 aprile, dove tantissime realtà in lotta di tutta Italia scenderanno in piazza per assediare il nuovo governo Renzi, il nuovo governo dell’austerità!
Il comunicato dell'Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@ su oggi:
Stato di agitazione permanente dei lavoratori CoopService dell'Unibo!
Secondo giorno di blocco di via Zamboni, secondo giorno di mobilitazione dei lavoratori CoopService in subappalto all'azienda-Unibo e di studenti e precari solidali contro lo sfruttamento e i contratti-vergogna.
Mentre aumenta la solidarietà del corpo universitario, tra studenti e docenti, i vertici di UniBo continuano a fingere di non poter risolvere questa situazione. Il prorettore Nicoletti addirittura si è espresso nei fatti più preoccupato sulla sorte di una lezione da rimandare che dei salari da fame di decine e decine di lavoratori.
Da parte dei manifestanti si è espressa invece la volontà di garantire i servizi essenziali rendendo comunque possibile lo svolgimento di appelli d'esame, dimostrando di essere più sensibili alle sorti degli studenti di quanto non lo siano Dionigi e la sua cricca, che li mortificano con continui attacchi al diritto allo studio.
Lavoratori, studenti e precari hanno deciso infine, dopo una breve conferenza stampa al Rettorato, di chiamare lo stato di agitazione permanente fino a quando la situazione non sarà sanata.
Da domani blocchi a singhiozzo si alterneranno ad una continua opera di comunicazione sulla vicenda che avrà un nuovo importante momento pubblico nell'assemblea di giovedì 3 aprile alle ore 18,30 in via Zamboni 36.
Fuori le Coop dall'università-azienda!
Mobilitazione a oltranza, fino alla vittoria!
Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@
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