Con i facchini LDD Lombardini in lotta a Trezzo contro
padroni, crumiri e
mazzieri, polizie e sindacati confederali
serve la mobilitazione nazionale - serve la
partecipazione al blocco di
tutte le realtà vicine - serve lo sciopero nazionale
in queste lotte se si vince si vince tutti - se si
perde si perde tutti
la solidarietà è una arma proletaria che vale per
tutte queste lotte e non
per qualcune si
e per altre no
i facchini di trezzo devono vincere
slai cobas per il sindacato di classe bergamo- milano
slai cobas - coordinamento nazionale
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L'AGGRESSIONE A TREZZO, DAL RACCONTO DEL COORDINATORE
DELLO SLAI COBAS
PER IL SINDACATO DI CLASSE DI BERGAMO.
Questa mattina, dopo la nottata davanti ai cancelli di
Trezzo, abbiamo
fatto entrare i lavoratori. Ma neanche dopo 20 minuti
sono usciti da
dentro circa 150 tra autisti, capi, capetti di
cooperative e alcuni
lavoratori che sembravano tutti italiani. Noi eravamo
in quel momento
circa 70.
Già ieri sera erano cominciate delle provocazioni da
parte di capi e
capetti, ma questa mattina vi è stata una pesantissima
aggressione, da
loro studiata e preparata.
Questo grossa squadraccia si è lanciata verso di noi,
con bastoni,
spranghe e altri oggetti, qualche nostro lavoratore ha
anche visto delle
pistole. I nostri lavoratori hanno cercato di
rispondere, di togliere le
mazze dalle loro mani. Siamo poi riusciti a arrivare
sulla strada,
evitando che ci incastrassero nell'area dei cancelli,
mentre questi
mazzieri venivano avanti contro di noi anche con i
camion. 7 nostri
lavoratori sono andati al pronto soccorso con varie
ferite, sia alle
mani, braccia, sia al collo, spalle, ecc.
Come ho detto vi erano anche lavoratori tra questi
mazzieri fascisti, ma
abbiamo saputo che una parte di loro era stata
minacciata: se non
andavano venivano licenziati.
Alcuni di quelli che guidavano questo mega gruppo
avevano il volto
coperto da sciarpe.
Vi sono state minacce personali anche verso di me e
direttamente verso
il nostro sindacato slai cobas; io ho trovato la mia macchina
sfregiata,
con un cacciavite avevano inciso "merda".
Si è trattato di un'aggressione preparata, fatta con
metodi proprio
fascisti, di mazzieri padronali.
I Carabinieri che sono stati presenti per tutto il
tempo
dell'aggressione sono rimasti tranquillamente ad
osservare da lontano. E
altri loro tre uomini in borghese non si sono neanche
avvicinati. Dopo è
comparsa anche la questura che però quasi voleva
identificare noi.
Chiaramente nessun segnale da parte della
Prefettura...
Non avevamo messo in conto che sarebbero arrivati a
questo, altrimenti...
Alle 8 siamo riusciti a fare un'assemblea per decidere
il prosieguo
della nostra mobilitazione.
*Abbiamo deciso di dare una risposta forte, costruendo
uno sciopero di
tutto il settore e una manifestazione nazionale,
perchè se perde una
parte degli operai della Logistica perdono tutti. *
Il nostro obiettivo ora è riuscire a rispondere a
questa aggressione in
maniera massiccia. Ora dobbiamo allargare le nostre
forze
Oggi alle 15 nell'assemblea già programmata ai
cancelli della Coopital
Italtrans, con lavoratori sempre della logistica,
cercheremo di
cominciare a costruire l'unità tra tutti gli operai
della logistica per
realizzare questo sciopero generale del settore nei
prossimi giorni,
chiamando anche altre forze solidali.
Poi alle 17 andremo alle redazioni dei giornali di
Bergamo e al Corriere
della Sera per dire come sono andati realmente i fatti
di questa mattina.
Altri operai di un'altra ditta della logistica erano
venuti ieri e
avevamo già deciso di fare un'assemblea martedì
prossimo. Domani andremo
a Brignano dove stanno gli operai che con lo slai
cobas per il sindacato
di classe di Bergamo iniziarono in questa zona la
lotta della logistica.
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