All’arrivo della notizia vi è stata
l’immediata mobilitazione degli operai, che hanno deciso di dare un segnale
chiaro all’azienda fermando la produzione sino a bloccare viale Sarca.
Poi “grazie” al lavoro di capi e capetti si è giunti a una spaccatura tra chi vuole continuare ad oltranza e chi invece si beve le promesse dell’azienda, sino a sfiorare lo scontro fisico. Ma lo zoccolo duro, riesce ad imporre il blocco che durerà sino a domani. Oltre a dover respingere questi attacchi gli operai sono riusciti a bloccare dentro la fabbrica alcuni camion carichi. Ma la cosa che dava più fastidio è stata la presenza, quasi da manifestazione, di uno spopositato numero di digossini, due cellulari di celerini e un camion spara acqua, che faceva dire agli operai che di certo non gli facevano paura. Al momento la situazione è questa: la Marcegaglia ha deciso di spostare la produzione di Milano a Pozzolo Formigaro (AL) facendo rientrare i 40 esuberi previsti in quello stabilimento; per quanto riguarda gli operai di Milano, già è dissuasivo il fatto che vi sono 100Km di distanza, per chi non accetterà il trasferimento (non si conoscono i numeri) sarà aperta la procedura di cassa integrazione e mobilità o un incentivo per togliere il “disturbo”. Gli operai hanno deciso che per tutto domani continua il fermo produzione e alle 10 faranno un’assemblea davanti i cancelli per decidere le prossime iniziative. Tra le proposte discusse stasera si va da una ripresa del lavoro per giovedì con possibili scioperi improvvisi, rimanendo vigili sulle mosse dell’azienda, a chi vuole andare avanti ad oltranza.
Poi “grazie” al lavoro di capi e capetti si è giunti a una spaccatura tra chi vuole continuare ad oltranza e chi invece si beve le promesse dell’azienda, sino a sfiorare lo scontro fisico. Ma lo zoccolo duro, riesce ad imporre il blocco che durerà sino a domani. Oltre a dover respingere questi attacchi gli operai sono riusciti a bloccare dentro la fabbrica alcuni camion carichi. Ma la cosa che dava più fastidio è stata la presenza, quasi da manifestazione, di uno spopositato numero di digossini, due cellulari di celerini e un camion spara acqua, che faceva dire agli operai che di certo non gli facevano paura. Al momento la situazione è questa: la Marcegaglia ha deciso di spostare la produzione di Milano a Pozzolo Formigaro (AL) facendo rientrare i 40 esuberi previsti in quello stabilimento; per quanto riguarda gli operai di Milano, già è dissuasivo il fatto che vi sono 100Km di distanza, per chi non accetterà il trasferimento (non si conoscono i numeri) sarà aperta la procedura di cassa integrazione e mobilità o un incentivo per togliere il “disturbo”. Gli operai hanno deciso che per tutto domani continua il fermo produzione e alle 10 faranno un’assemblea davanti i cancelli per decidere le prossime iniziative. Tra le proposte discusse stasera si va da una ripresa del lavoro per giovedì con possibili scioperi improvvisi, rimanendo vigili sulle mosse dell’azienda, a chi vuole andare avanti ad oltranza.
Oggi
pomeriggio una delegazione dello Slai COBAS sdc ha portato la solidarietà agli
operai della Marcegaglia/Building di viale Sarca a nome di tutti i lavoratori e
lavoratrici, degli operai, dei disoccupati e precari, iscritti alla nostra
OS.
Questa
solidarietà è da una parte un atto dovuto e necessario, ma è stato anche un
momento per capire e sentire dalla voce diretta degli operai come vivono questa
decisione; quale è la loro rabbia; quale è la loro determinazione; quali
iniziative hanno in programma; di cosa hanno bisogno e cosa possiamo fare noi.
Solidarietà
è stata espressa direttamente dallo slai cobas Ilva Taranto
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