Comunicato stampa
Palermo, 4 aprile 2014
Assemblea operai Fiat Termini Imerese… con "sorpresa".
Ieri pomeriggio si è tenuta la prevista assemblea del
gruppo di operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese che per protesta
alle mancate risposte hanno tenuto la tenda per 40 giorni davanti la sede della
Regione siciliana e che in questo momento sono in cassa integrazione in deroga.
L'assemblea si è aperta proprio con la constatazione che già questo mese, data
in cui il pagamento della cassa in deroga è passato alle competenze dell'Inps,
questa non è stata pagata. È un brutto segno, è stato detto, anche se sono
arrivate notizie rassicuranti sia sugli elenchi ricevuti dall'Inps, sia sul
pagamento che dovrebbe arrivare entro il 20 del mese, perché si unisce alle
dichiarazioni del ministro del lavoro Poletti sulle "difficoltà" proprio
a reperire i fondi mancanti a soddisfare la richiesta di cassa in deroga del
2013 e ancor più per quella per il 2014, difficoltà create anche dall'aumento
degli operai in cassa a causa dei continui stati di crisi di diverse aziende.
Rispetto alle speranze di rilancio della produzione in fabbrica è stato
criticato ancora una volta l'atteggiamento arrogante di Marchionne che ha
parlato di chiusura definitiva dell'interesse della Fiat per lo stabilimento di
Termini; ma soprattutto la preoccupazione principale nasce dal fatto che
nonostante il 15 aprile si stia pericolosamente avvicinando non ci sono ancora
risposte da parte degli enti incaricati dal governo sul rilancio.
La "sorpresa" della serata, però, è stata la
presenza di un "imprenditore/manager" del centro-nord che il giorno prima
aveva contattato il nostro sindacato proponendo, se possibile, di "parlare
con gli operai" per esporre direttamente a loro un suo progetto per lo
sviluppo dell'area di Termini. Questa stessa proposta, fatta qualche mese
addietro ad un dirigente sindacale confederale, aveva ricevuto una risposta
negativa.
Gli operai hanno deciso di ascoltare dalla viva voce di uno di quei padroni, piccoli,
medi o grandi, di cui si parla di tanto in tanto, che hanno presentato
un progetto per lo sviluppo di una attività
industriale nell'area di Termini, anche per cercare di capire meglio che tipo
di ostacoli ci sono, dato che di tutti questi progetti, che dovevano creare
qualche migliaio di posti di lavoro, di cui si è parlato in passato, e che
Invitalia sbandierava come risolutive, non si è saputo più nulla: NewCoop
(logistica), BioGen (energia), Mossi&Ghisolfi (chimica, biodiesel),
Landi Renzo (componenti e dei sistemi di alimentazione alternativi a gpl e
metano per autotrazione) per citare solo gli ultimi in ordine di tempo.
Gli operai hanno apprezzato l'entusiasmo del manager
per il suo progetto, che se venisse realizzato, sempre comunque con l'aiuto di
fondi statali, all'inizio avrebbe assicurato non più di una cinquantina di
posti di lavoro "ma nel tempo se ne potrebbero creare tanti altri", e
il racconto delle serie difficoltà a parlare con i dirigenti regionali e la chiusura
da parte del sindaco di Termini Imerese, nonostante il progetto presentato
fosse stato in un primo tempo pubblicamente apprezzato proprio da lui:
"adesso nessuno risponde più nemmeno al telefono!". Gli operai hanno
reso la riunione più vivace con commenti anche arrabbiati in merito a quanto
raccontato dal "manager" soprattutto sul fatto che a loro che sono i
diretti interessati non è stato mai detto nulla su queste dinamiche né dalle
istituzioni né dai confederali.
Alla fine gli operai hanno deciso la prossima
iniziativa di piazza: vista la notizia dell'incontro che si terrà al Mise il 14
aprile prossimo tra i rappresentanti del Ministero e le organizzazioni
sindacali, fondamentalmente sulla proroga della cassa in deroga, hanno deciso
di fare una manifestazione in coincidenza davanti la sede della Regione
Siciliana.
Slai cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca 4 Palermo
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