2 aprile 1973: blocco a Mirafiori
Nei primi
anni settanta si era andata delineando all'interno degli stabilimenti Fiat di
Torino una conflittualità tale da provocare la risposta della direzione che si
sviluppò sopratutto su due punti, ristrutturazione e riconoscimento del ruolo
dei delegati sindacali come mediatori.
Durante il
marzo del '73 si diffuse in tutte le fabbriche del torinese la lotta, già
iniziata nel novembre del '72, caratterizzata da parole d'ordine nuove e dal
rifiuto consapevole del lavoro, diffuso principalemnte tra i giovani operai,
che per non essere riconosciuti e licenziati si coprivano il volto con i
fazzoletti rossi.
Il 29 la
Fiat Mirafiori venne occupata per tre giorni, il giorno successivo il blocco si
estese al Lingotto, alla Bertone, alla Pininfarina, alla Spa Stura, alla
Carello, alle Fonderie di Carmagnola, alla Sicam di Grugliasco.
Lunedì 2
aprile 1973 il blocco a Mirafiori e a Rivalta riprese con maggior sicurezza e
organizzazione da parte degli operai che riuscirono anche a respingere i
tentativi dei delegati del PCI che, con miserabili scuse, volevano forzare i
blocchi per riprendere controllo di una situazione che gli era ormai sfuggita
completamente di mano. Contemporaneamente, nelle zone di Gruglisco, gli operai
delle fabbriche scendevano in strada in corteo organizzando diversi blocchi del
traffico. Il giorno successivo in tutte le officine di Mirafiori ci furono
assemblee in cui i delegati cercarono di far riprendere il lavoro senza però
riuscire a fermare la lotta che durerà anche i giorni successivi.
Il 4 aprile,
durante un'assemblea di massa alle carrozzerie di Mirafiori, mentre inizia ad
essere discusso l'accordo proposto dai sindacati,venne posta un'altra questione
da parte degli operai: il rientro dei compagni licenziati. Sopratutto su questo
punto, nei giorni successivi, verteranno le richieste operaie.
Con la firma
dell'accordo il 9 aprile la mobilitazione operaia scemò e la FIAT ne approfittò
per continuare con la ristrutturazione e l'uso politico della cassa integrazione
per fermare la conflittualità.
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