lunedì 21 aprile 2014

19 aprile: sul 12 aprile -“la repressione alimenta la ribellione” “la lotta sociale non si può arrestare finché al potere c’è il capitale”. da lavoratori e lavoratrici policlinico palermo


Il 12 aprile scorso, durante l’importante e combattiva manifestazione nazionale di Roma indetta dai movimenti contro il governo Renzi (l’ennesimo e più pericoloso “comitato d’affari della grande borghesia”), contro la precarietà, l’austerity, il MUOS, il TAV, il jobs act; per il diritto alla casa, al lavoro, al reddito, alla dignità, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Lupi, ex Pdl, ora Ncd, indagato due volte per abuso d’ufficio, compare di merende…di Berlusconi e Dell’Utri - il fior fiore della melma, campioni di corruzione e malaffare, pluricondannati- ha avuto la spudoratezza di affermare che chi occupa abusivamente case è un delinquente.
Ma da che pulpito…!
I ladri di Stato, delinquenti abituali, legalizzati, che si arricchiscono derubando e affamando sistematicamente i proletari e le masse popolari, osano criminalizzare le lotte sociali e chiamare delinquenti finanche coloro che occupano le case per bisogno, per il sacrosanto diritto all’abitare.
Le gravissime esternazioni di Lupi rappresentano la beffa oltre il danno, a fronte del dilagare allegramente nelle istituzioni, dal nord al sud del Paese, di corruzione, malaffare, arricchimento illecito e ruberie di ogni sorta, a cominciare dalla Sicilia che detiene il primato (non dimentichiamo anche i 97 parlamentari indagati lo scorso gennaio, per peculato, per “spese pazze”, coi fondi pubblici).
Tanto la corruzione è oramai di casa nei palazzi del potere (la Corte dei Conti ne ha quantificato il costo in circa 60 miliardi di euro, che costituisce il 3% del PIL annuale), che nel mese di gennaio u.s., è stato approvato il PIANO TRIENNALE PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) 2014-2016, nella P.A..
Ma non serve a nulla!!!1!!! Anche l’arresto di oggi del prefetto di Benevento dimostra palesemente ciò. Del resto, la storia ci insegna che la corruzione del sistema politico non è un fenomeno per nulla nuovo nel nostro Paese. Fin dal 1861, anno della proclamazione dell’Unità d’Italia, intrallazzi, latrocini, clientelismo e legami con la mafia, sono via via divenuti una normalità, parte integrante del sistema. La TANGENTOPOLI degli anni ’90, che vide coinvolti centinaia di senatori, ministri, sottosegretari, politici di ogni colore, a cominciare da Craxi, ha messo ancora più a nudo la natura CRIMINALE, truffaldina e lercia, della società in cui ci costringono a sopravvivere, dove il più “pulito” dei politicanti e rappresentanti istituzionali ha la rogna.
I veri criminali e delinquenti sono Stato,governi,padroni,partiti, che con la complicità dei sindacati di regime, per continuare ad arricchirsi e mantenere i propri privilegi, peggiorano e devastano la vita dei proletari e delle masse popolari, oltreché, colpiscono ed opprimono doppiamente le donne, considerate ammortizzatori sociali ed incubatrici, strumento di piacere sessuale e proprietà degli uomini - uomini che decidono della vita e della morte delle donne. Gli ultimi due episodi, in ordine di tempo: Giuseppina Corvi, di Terni, uccisa ieri a martellate dal marito, e Rosalba Gucciardi, di Palermo, accoltellata, ieri, dall’ex compagno.
L’assedio di massa del 12 aprile del ministero del lavoro, contro il jobs act e le politiche della macelleria sociale incarnate e ulteriormente accelerate dal governo Renzi; l’attacco e la resistenza dei manifestanti contro la feroce repressione messa in atto dal nuovo esecutivo, dimostrano che “la repressione alimenta la ribellione” e che “la lotta sociale non si può arrestare finché al potere c’è il capitale”.
Ma l’avanzata del MODERNO FASCISMO, dello STATO DI POLIZIA e del MODERNO MEDIOEVO, contestualmente mostrano la necessità e l’urgenza di una NUOVA RESISTENZA POPOLARE e di una lotta dura e a tutto campo, nei luoghi di lavoro e nel sociale, con perenne assedio dei palazzi del potere, per affermare i bisogni e i diritti di donne, operai, lavoratori, disoccupati,precari,giovani,studenti,pensionati, e per farla finita, una volta per tutte, con i governi dei sacrifici, della miseria, del carovita,della disoccupazione, della precarietà a vita. Per mettere fine al sistema capitalistico che è alla base della subordinazione, oppressione e mattanza delle donne.
Le lavoratrici, le precarie, le disoccupate, le giovani, devono essere in prima fila in questa lotta, proprio perché, quelle doppiamente colpite, massacrate sotto ogni aspetto, uccise.

Pa, 14.04.14

Lavoratrici Policlinico aderenti SLAI Cobas s.c. ed MFPR


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