Il 12 aprile
scorso, durante l’importante e combattiva manifestazione nazionale di Roma
indetta dai movimenti contro il governo Renzi (l’ennesimo e più pericoloso
“comitato d’affari della grande borghesia”), contro la precarietà, l’austerity,
il MUOS, il TAV, il jobs act; per il diritto alla casa, al lavoro, al reddito,
alla dignità, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Lupi, ex Pdl,
ora Ncd, indagato due volte per abuso d’ufficio, compare di merende…di
Berlusconi e Dell’Utri - il fior fiore della melma, campioni di corruzione e
malaffare, pluricondannati- ha avuto la spudoratezza di affermare che chi
occupa abusivamente case è un delinquente.
Ma da che pulpito…!
I ladri di Stato, delinquenti abituali, legalizzati, che si arricchiscono
derubando e affamando sistematicamente i proletari e le masse popolari, osano criminalizzare
le lotte sociali e chiamare delinquenti finanche coloro che occupano le case
per bisogno, per il sacrosanto diritto all’abitare.
Le gravissime esternazioni di Lupi rappresentano la beffa oltre il danno, a
fronte del dilagare allegramente nelle istituzioni, dal nord al sud del Paese,
di corruzione, malaffare, arricchimento illecito e ruberie di ogni sorta, a
cominciare dalla Sicilia che detiene il primato (non dimentichiamo anche i 97
parlamentari indagati lo scorso gennaio, per peculato, per “spese pazze”, coi
fondi pubblici).
Tanto la
corruzione è oramai di casa nei palazzi del potere (la Corte dei Conti ne ha
quantificato il costo in circa 60 miliardi di euro, che costituisce il 3% del
PIL annuale), che nel mese di gennaio u.s., è stato approvato il PIANO
TRIENNALE PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) 2014-2016, nella P.A..
Ma non serve
a nulla!!!1!!! Anche l’arresto di oggi del prefetto di Benevento dimostra
palesemente ciò. Del resto, la storia ci insegna che la corruzione del sistema politico
non è un fenomeno per nulla nuovo nel nostro Paese. Fin dal 1861, anno della
proclamazione dell’Unità d’Italia, intrallazzi, latrocini, clientelismo e
legami con la mafia, sono via via divenuti una normalità, parte integrante del
sistema. La TANGENTOPOLI degli anni ’90, che vide coinvolti centinaia di
senatori, ministri, sottosegretari, politici di ogni colore, a cominciare da
Craxi, ha messo ancora più a nudo la natura CRIMINALE, truffaldina e lercia,
della società in cui ci costringono a sopravvivere, dove il più “pulito” dei
politicanti e rappresentanti istituzionali ha la rogna.
I veri
criminali e delinquenti sono Stato,governi,padroni,partiti, che con la
complicità dei sindacati di regime, per continuare ad arricchirsi e mantenere i
propri privilegi, peggiorano e devastano la vita dei proletari e delle masse
popolari, oltreché, colpiscono ed opprimono doppiamente le donne, considerate
ammortizzatori sociali ed incubatrici, strumento di piacere sessuale e
proprietà degli uomini - uomini che decidono della vita e della morte delle
donne. Gli ultimi due episodi, in ordine di tempo: Giuseppina Corvi, di Terni,
uccisa ieri a martellate dal marito, e Rosalba Gucciardi, di Palermo,
accoltellata, ieri, dall’ex compagno.
L’assedio di massa del 12 aprile del ministero del lavoro, contro il jobs
act e le politiche della macelleria sociale incarnate e ulteriormente
accelerate dal governo Renzi; l’attacco e la resistenza dei manifestanti contro
la feroce repressione messa in atto dal nuovo esecutivo, dimostrano che “la
repressione alimenta la ribellione” e che “la lotta sociale non si può
arrestare finché al potere c’è il capitale”.
Ma l’avanzata del MODERNO FASCISMO, dello STATO DI POLIZIA e del MODERNO
MEDIOEVO, contestualmente mostrano la necessità e l’urgenza di una NUOVA
RESISTENZA POPOLARE e di una lotta dura e a tutto campo, nei luoghi di lavoro e
nel sociale, con perenne assedio dei palazzi del potere, per affermare i
bisogni e i diritti di donne, operai, lavoratori,
disoccupati,precari,giovani,studenti,pensionati, e per farla finita, una volta
per tutte, con i governi dei sacrifici, della miseria, del carovita,della
disoccupazione, della precarietà a vita. Per mettere fine al sistema
capitalistico che è alla base
della subordinazione, oppressione e mattanza delle donne.
Le
lavoratrici, le precarie, le disoccupate, le giovani, devono essere in prima
fila in questa lotta, proprio perché, quelle doppiamente colpite, massacrate
sotto ogni aspetto, uccise.
Pa, 14.04.14
Lavoratrici Policlinico aderenti SLAI Cobas s.c. ed MFPR
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