- Domenica, 20 Aprile 2014 09:21
- Carlo Soricelli*
Mai tanti morti sul lavoro da quando il 1°
gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul
lavoro
Mai tanti morti sul lavoro da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto
l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Sono andato a vedere
le tabelle excel elaborate nel corso di questi anni per controllare quanti
morti sui luoghi di lavoro c’erano il 20 aprile di ogni
anno. Oggi 20 aprile 2014 sono dall’inizio dell’anno 165, nello stesso
giorno del 2013 erano 134, nel 2012 154, nel 2011 169, nel 2010 139, nel 2009
150, nel 2008 160. Come vedete è possibile, con questi dati fare diverse
considerazioni. Nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro da
quell’ormai lontano 2008, anno d’inizio della crisi, i morti sui luoghi di
lavoro non sono mai calati. E questo nonostante si siano investiti centinaia di
milioni di euro sulla Sicurezza. Parlano sempre ogni anno di straordinari cali
delle morti sul lavoro, ma NON E’ VERO, le morti sono
addirittura aumentate se si prendono in considerazioni tutte le morti sui
luoghi di lavoro e non solo gli assicurati all’INAIL CHE, VOGLIAMO ANCORA
UNA VOLTA RICORDARE, CHE MONITORA SOLO I PROPRI ASSICURATI E TUTTI GLI
ALTRI LAVORATORI CHE NON SONO ASSICURATI CON QUESTO ISTITUTO NON VENGONO
CONTEGGIATI. E SONO MOLTI MILIONI DI LAVORATORI. Una leggera diminuzione
dei morti c’è stata solo sulle strade ma questo non per merito della
prevenzione, ma perché, e per fortuna, anche i lavoratori acquistano auto più
moderne e tecnologicamente più sicure una volta rottamate le vecchie. Se
avessimo una stampa veramente libera cesserebbe questa colossale
mistificazione e si farebbe piena chiarezza su questi aspetti fondamentali per
un paese civile. Con questi presunti cali si sono fatte leggi per “alleggerire”
le normative” sulla Sicurezza. L’Italia è stata messa in mora dall’Europa, su
denuncia dell’operaio Marco Bazzoni perché non rispetta parti importanti delle
normative sul lavoro. Il giorno 9 marzo di quest’anno l’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro ha mandato una mail alle Segreterie
del Primo Ministro Renzi, del Ministro del Lavoro Poletti, del Ministro delle
Politiche Agricole Martina pregandoli di fare una campagna di prevenzione
perché dai dati raccolti nel corso degli anni sapevamo che entro pochi giorni
sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Come al
solito, non ottenendo nessuna risposta. Sapete quanti agricoltori sono
morti schiacciati dal trattore che guidavano? Trentaquattro. Un
numero di morti impressionante che dovrebbe lasciare sgomento qualsiasi persona
che abbia ancora un barlume di sensibilità sociale. Dall’inizio dell’anno sono
quarantaquattro gli agricoltori morti così atrocemente. E Renzi che si occupa
di tutto, non ha il tempo di pensare anche a quest’aspetto. In questo momento
detiene un altro record di velocità: quello del numero di morti sul lavoro che
cresce come non mai da quando è stato aperto l'Osservatorio. Ma questo
credo che non lo twitty. Spero solo che a lui, a Poletti, a Martina, le
segreterie non lo abbiano informato della mail che li avvertiva dell’imminente
strage di agricoltori, altrimenti saremmo proprio al degrado morale e irreversibile
della nostra classe dirigente, compresi i tantissimi giornalisti che dovrebbero
fare informazione, non propaganda per i potenti di turno. Ho letto che un paese
civile si vede da come sono trattati gli animali. I nostri amici animali sono
importantissimi, ma che verso di loro sia prestata più attenzione che per la
vita di chi lavora, è un vero paradosso.
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