La discarica di Cappella Cantone: era già tutto
previsto. La NON
discontinuità dell’attuale presidente della giunta
lombarda, il leghista
Maroni. Aggiornamenti sulla moratoria delle discariche
di amianto: approvata
la nuova direttiva UE di Valutazione di Impatto
Ambientale
Comunicato stampa
Cremona, 28 marzo 2014
Oggetto: La discarica di Cappella Cantone:
era già tutto previsto. La NON
discontinuità dell’attuale presidente
della giunta lombarda, il leghista
Maroni. Aggiornamenti sulla moratoria delle
discariche di amianto:
approvata la nuova direttiva UE di
Valutazione di Impatto Ambientale
La notizia che Formigoni è indagato per
corruzione per la vicenda della
discarica di amianto di Cappella Cantone
non ci lascia certamente stupiti.
Noi siamo stati i fautori dell’avvio
dell’indagine grazie al nostro esposto
alla Magistratura nel 2009, e abbiamo
continuato in tutti questi anni a
denunciare sistematicamente gli intrecci
poco chiari tra malaffare e
politica e a registrarli giorno per giorno
nel nostro dossier .
La nostra battaglia contro il malaffare e
l’intreccio politica-n’drangheta
non si è conclusa affatto dopo che la
discarica è stata messa sotto
sequestro a fine novembre 2011, con il
conseguente arresto dell’ex
assessore regionale all’ambiente Nicoli
Cristiani, il coordinatore dell’ARPA
Lombardia, Rotondaro, e del titolare della
discarica Locatelli. Abbiamo
continuato a denunciare gli aspetti poco
chiari che dovevano ancora venire
alla luce e a porre insistentemente queste
domande:
1) COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice
presidente del Consiglio regionale,
che non fa parte della giunta e quindi non
titolato a prendere alcuna
decisione, a garantire con certezza che
alcuni atti autorizzativi sarebbero
stati comunque approvati negli uffici e
ambiti competenti? Chi copriva e
garantiva Nicoli Cristiani in giunta?
Quale era, o meglio, chi era il
trait-d’union ?
2) COME MAI FORMIGONI e la sua giunta
hanno approvato a più riprese
delibere tendenti a rendere possibile la
realizzazione della discarica,
rimuovendo alcuni ostacoli legali, come
quello che prevedeva una distanza
minima di 5 km tra una discarica e l’altra
o i vincoli del piano cave?
Ricordiamo che la normativa, in vigore
precedentemente, avrebbe impedito
che partissero addirittura i primi atti
autorizzativi.
3) PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore
regionale all’ambiente ) fu
“contattato” da Luigi Brambilla,
consulente aziendale della ditta
Locatelli, affinché si attivasse al fine
di accelerare l’iter della
discarica di Cappella Cantone pur non
essendo il suo assessorato
direttamente competente per la materia?
L’interessamento di Raimondi, che
emerge dai verbali della Magistratura,
avviene attraverso “interventi” su
alcuni dirigenti e funzionari del suo
assessorato e tramite una lettera
inviata a Tadi, sindaco di Cappella
Cantone e al vice-sindaco dello stesso
paese che è il vero uomo forte e decisivo
del consiglio comunale.
4) PERCHE’ IL SINDACO TADI, secondo
un’intercettazione, dice a un
dipendente della Locatelli in merito
“all’operazione lettera” : “… Fai il
furbo e a me i furbi non piacciono …” che
significato ha questa frase? Che
ruolo gioca in questa vicenda il vice sindaco
Chiozzi? Peché Tadi non ha
ancora revocato la convenzione con
Cavenord, che prevedeva, fra l’altro, il
versamento al Comune di Cappella Cantone
di alcuni milioni di euro quale
compensazione per la realizzazione della
discarica?
5) PERCHÉ IL SIGNOR BRAMBILLA, consulente
aziendale della Locatelli,
dichiara testualmente. “… io faccio il mio
su Rossoni …” e aggiunge “… nell’operazione
che montiamo su Mantova è coinvolto anche
lui, eh …” Rossoni deve dare
spiegazioni sul perché viene citato da
questi personaggi, o vuole
continuare nel suo silenzio sospetto e
ambiguo?
Da allora altri scandali si sono succeduti
(tutti ampiamente annunciati da
noi come quello riguardante la Compagnia
delle Opere di Bergamo), e sono
avvenuti episodi inquietanti come la morte
nel lago di Varese nel novembre
2013 dell’allora direttore generale
dell’ambiente che veniva citato nelle
intercettazioni .
Adesso tocca a Formigoni, ma per noi non è
ancora finita. Noi continuiamo a
ribadire che poteri forti trasversali ai
partiti politici e Compagnia hanno
condizionato l’economia lombarda, e non
solo, in questi ultimi 30 anni.
Dobbiamo constatare che l’attuale giunta
Maroni non ha fatto tesoro di
questo triste esempio di
mala-amministrazione e non ha ancora mostrato
segni di discontinuità per quanto riguardo
i procedimenti autorizzativi per
le discariche di amianto, e non solo.
I dirigenti regionali che a vario titolo
sono stati coinvolti nella vicenda
di Cappella Cantone ricoprono le stesse
funzioni, l’ARPA rimane ancora un
organismo i cui vertici sono nominati
dalla giunta e non c’è stato nessun
cambiamento nella direzione dell’ARPA di
Cremona.
Vi ricordate la storia di Sergio Padovani?
E’ lui il funzionario ARPA che
nel 2011 ha seguito i rilievi della falda
nell’ex cava Retorto. Un
funzionario ARPA che nello stesso tempo
sedeva nei banchi del consiglio
comunale di Cremona in quota PdL e che fino
a metà del 2011 era anche
presidente della commissione ambiente
sempre del comune di Cremona. Dopo
che il dirigente dell’ARPA di Cremona,
Beati, aveva dichiarato che nulla
ostava per quanto riguarda l’altezza della
falda alla realizzazione della
discarica, il nostro Padovani è diventato
dirigente e ha continuato a fare
il consigliere comunale fino al luglio
2013!
Il 2 aprile prossimo lo troveremo come
relatore a Milano ad un convegno
sulla presentazione delle linee guida per
la progettazione e gestione
sostenibile delle discariche, titolo
dell’intervento: “Contributo e ruolo
di ARPA Lombardia”. Questo convegno sarà
coordinato oltre che dall’assessore
Terzi (Lega) anche dal dirigente che ha
autorizzato la discarica di
Cappella Cantone e si discuterà con i
professionisti che operano nella
progettazione di discariche (sic!) di
linee guida che introdurranno il
principio secondo il quale le discariche
devono essere progettate,
realizzate e gestite nel rispetto di
criteri di sostenibilità ambientale
(sic!). E guarda caso a questo convegno
vengono invitate a relazionare solo
le amministrazioni provinciali interessate
da procedimenti di
autorizzazione di discariche di amianto
(Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia).
Sembra quasi una provocazione a noi e a
tutti i comitati che si battono
contro le discariche di amianto!
La corruzione per ottenere
l’autorizzazione per la discarica di Cappella
Cantone non è stato un episodio isolato.
Troppe sono le analogie con i
procedimenti autorizzativi delle altre
discariche di amianto approvate e in
corso di approvazione in Lombardia. E’ per
questo che è necessario ora e
subito una moratoria per le discariche di
amianto, non solo per tutelare la
nostra salute ed il nostro territorio , ma
anche per scongiurare il
pericolo di infiltrazioni mafiose e
n’dranghetiste nella gestione dello
smaltimento del rifiuto amianto.
Dall’Europa arriva un ulteriore strumento.
Il 12 marzo scorso il Parlamento
europeo ha approvato la nuova direttiva di
Valutazione di Impatto
Ambientale che introduce, tra le tante
novità, nuove norme sul conflitto di
interessi e sanzioni nel caso di
violazioni di norme.
Il problema in Lombardia , e in Italia, è
che tutte queste belle regole
vengono sistematicamente viziate nella
forma e/o nella sostanza, come è
successo a Cappella Cantone. Quindi spetta
a noi cittadini in prima persona
continuare a lottare e vigilare.
La nostra petizione popolare di moratoria
delle discariche di amianto in
Lombardia è ancora al vaglio della sesta
commissione ambiente del consiglio
regionale e ha avuto l’adesione di
centinaia di cittadini e dei comitati
che si battono contro le discariche di
amianto. Noi continueremo a lottare
ed abbiamo già in programma per metà
maggio prossimo un’iniziativa su
amianto, rifiuti e infiltrazioni mafiose.
Cittadini contro l'amianto