decine di
operai sfruttati in nero anche 250 ore al mese da due cooperative di
logistica del modenese.
Nascosti
nella cella frigorifera per sfuggire ai controlli, costantemente
minacciati di licenziamento.
“Lavoriamo
per la ditta, senza sicurezze e come robot” si legge nella denuncia resa nota
dalla Cgil, attraverso una nota stampa. “Se segnaliamo qualsiasi difficoltà, il
capo dice di andare a casa e non venire più a lavorare. “Nei casi di grave
infortunio che ci sono stati, il capo ci accompagna in ospedale e dice di dire
che il fatto è accaduto a casa e non sul lavoro e di conseguenza perdiamo la
paga e anche l’infortunio.
Il capo
vende anche le residenze ai lavoratori che sono senza”.
L’orario di
lavoro, accusano, è da schiavitù, fino 12 ore al giorno senza pause. Tutti sono
senza contratto, o con contratti part-time fasulli. “Normalmente noi lavoriamo
più di 250 ore al mese, chi non è del tutto in nero ha un contratto part time e
pagato in nero. Due giorni fa è arrivato un controllo e i nostri capi hanno
nascosto 12 di noi senza contratti, chiudendoli dentro la cella frigorifera”.
Entrambe le imprese sono registrate nell’immancabile settore della logistica e
trasporto e che poi assumono in affitto rami di attività produttiva dentro
fabbriche prestigiose, in tutt’altri settori, che possono andare dalla chimica,
all’agroalimentare, dai servizi al grande trasporto”.
Da un
articolo de “Il fatto quotidiano” 25/7/ 2014
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