Napoli. Rivolta degli addetti
delle pulizie al Cardarelli
Martedì, 29 Luglio 2014 10:28
Questa
consapevolezza generale fa sì che ogni nuova “esternalizzazione” venga accolta
con sempre maggiore resistenza.
Una riprova
serissima si è avuta ieri all'ospedale Cardarelli di Napoli, quando alcuni
dipendenti della ditta di pulizie dell’ospedale si sono “confrontati”, diciamo
così, piuttosto aspramente con il il direttore dell’ufficio Acquisizione beni e
servizi, Ciro Verdoliva.
Il “manager”
è dovuto letteralmente fuggire, rifugiandosi nell’auto di un vigilante fino
all'arrivo di un reparto di polizia in “assetto antisommossa”. C'era stata poco
prima una riunione tra lo stesso Verdoliva, il direttore sanitario Patrizia
Caputo, i sindacati e una rappresentanza di lavoratori. Il malcapitato manager
prova a raccontarla a suo modo: «Nel corso dell’incontro abbiamo discusso del
passaggio di consegne tra Florida 2000 e Romeo Gestioni, chiarendo che nessun
posto di lavoro andrà perduto».
Ma è
fisicamente impossibile credere a una promessa del genere, ripetuta a ogni
“passaggio d'appalto” e mai rispettata, da nessun nuovo soggetto. Tanto più che
il “soggetto entrante”, questa volta, è decisamente noto in tutta Italia: la
Romeo Gestioni, che si occupa anche degli immobili pubblici dei comuni di
Napoli, Milano, Venezia, per esempio, e il cui titolare – Alfredo Romeo – è
stato arrestato e condannato a due anni di reclusione al termine del processo
per loscandalo della Global Service. Pena patteggiata, quindi colpevolezza
pienamente ammessa. E risulta addirittura insultante per l'intelligenza di
chiunque che una società del genere sia ancora ammessa agli appalti pubblici.
Quella per
le pulizie del Cardarelli è una gara d’appalto aperta dal 2013, con il solito
obiettivo aziendale: massimo ribasso dei prezzi in cambio della promessa – solo
quella, naturalmente – del mantenimento dei livelli occupazionali. Ma se si
pretende – per pura ipotesi – di spuntare un prezzo più basso con lo stesso
numero di dipendenti, in un settore “non tecnologico” come quello delle pulizie
– l'unico modo è quello di decurtare i salari. Pratica oramai abituale di
ricatto da parte di molte aziende (alla ThyssenKrupp di Terni lo hanno proposto
per ben due volte: meno stipendio in cambio di meno licenziamenti), ma
intollerabile se i salari sono già a livello da fame.
La miglior
offerta è arrivata appunto dalla Romeo Gestioni, e questo che scatenato la
furia dei dipendenti.
Napoli La lotta per il lavoro
non va in vacanza
Due
dipendenti del Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta sono saliti stamattina
su una gru del cantiere della Stazione del Metrò di Piazza Municipio, a Napoli,
per protestare contro il mancato pagamento di un acconto sulle circa 20
mensilità da parte del commissario liquidatore del Cucb, che è dimissionario. I
due manifestanti, saliti a un' altezza di circa 20 metri, hanno esposto uno
striscione con la scritta «Desperados». Da terra la protesta è appoggiata da
alcune decine di loro compagni.
Sempre a Napoli,
a Palazzo Reale, continua la protesta, ripresa ieri sera, degli ex dipendenti
dell'Astir, società per la bonifiche della Regione Campania messa in
liquidazione. Quattro manifestanti sono saliti sulle impalcature ed hanno
trascorso la notte sui tubi. Un gruppo di loro compagni sta effettuando un
presidio per vigilare sulle decisioni del Consiglio Regionale in corso.
Davanti
all'ospedale «Cardarelli», infine, prosegue il presidio di protesta dei
lavoratori della ditta di pulizie «Florida 2000». Alla ditta, sulla base dei
risultati di un nuovo appalto, dovrebbe subentrare la «Romeo gestioni», che si
appresterebbe a tagliare le ore di lavoro e diminuire i salari (già miseri)
agli addetti.
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