Comunicato stampa
Palermo, 30 luglio 2014
No Muos:
dopo numerose denunce, perquisizioni, fogli di via... ancora repressione!
Denunciamo
con forza la nuova tornata repressiva di questo Stato, che diventa sempre più
Stato di polizia, che ancora una volta si abbatte contro la lotta del movimento
No Muos: 29 provvedimenti di divieto di dimora a Niscemi sono stati emessi dal
Tribunale di Gela contro militanti e attivisti di varie parti della Sicilia ma
non solo, tra cui quello notificato dalla questura di Palermo al Coordinatore
Provinciale dello Slai Cobas per il s.c. di Palermo nonché
militante politico del Circolo di Proletari Comunisti.
Il giudice
per le indagini preliminari di Gela, Fabrizio Molinari, ha infatti emesso una
“Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale” che “prescrive ai
suddetti indagati di non dimorare nel Comune di Niscemi e di non accedervi
senza l'autorizzazione del giudice che procede”.
Lo Stato
borghese, che usa la repressione in molteplici forme per salvaguardare i propri
interessi di potere, soprattutto in fasi specifiche, è tempestivo nello
scagliarla contro chi lotta avendo il chiarissimo obiettivo - all'interno del
moderno fascismo che avanza - di attaccare preventivamente i movimenti di lotta
come il No Muos in questo caso: ci si avvia infatti vero la nuova
manifestazione a Niscemi del 9 agosto, ad un anno dalla grande manifestazione
del 9 agosto 2013, in cui migliaia di manifestanti, giovani, lavoratrici e
lavoratori, anziani, famiglie con bambini... marciarono fino alla base
americana, invadendola per protestare contro l’installazione di questa antenna
di morte, per lo smantellamento delle antenne presenti da anni nel terrritorio
niscemese, per rivendicare non solo il diritto alla salute di chiunque abiti in
Sicilia contro l'inquinamento ambientale e le correlate malattie che questi
MUOStri causano alla popolazione, ma per ribadire anche a gran voce che i
popoli non vogliono essere complici degli strumenti che governi come quello
degli Usa, con il sostegno aperto del governo italiano, dai vertici più alti
fino ai responsabili della Regione, come Crocetta, il presidente voltagabbana,
utilizzano per le loro guerre imperialiste di rapina e distruzione mirate solo
ed esclusivamente a mantenere il controllo di diverse parti del mondo per
aumentare il profitto del Capitale.
E ancor di
più lo gridiamo in questi giorni, tragicamente segnati dal sangue innocente che
il popolo palestinese sta versando a causa dell'azione di vero e proprio
sterminio messo in atto dallo Stato nazista di Israele fornito continuamente di
strumenti di guerra proprio dagli Usa, ma anche da altri governi come quello
italiano.
La reale
illegittimità e il “grave ed allarmante pericolo per la sicurezza e l'ordine
pubblico”, come recita l'ordinanza, non sono quelli delle masse popolari
che lottano contro gli strumenti di morte della guerra imperialista e in difesa
delle condizioni generali di vita, ma quelli di questo Stato borghese con i
suoi governi di turno in complicità con altri paesi imperialisti come gli USA,
che spadroneggiano sulla nostra terra, compreso con l'installazione del Muos!
Governi, sempre
più delegittimati perchè sempre più facenti parte di una vera e propria casta
criminale con una arroganza senza fine, sono loro il vero pericolo per la
convivenza sociale, non chi lotta contro il Muos più che giustamente; così come
gli altri movimenti elencati nell'ordinanza: “No-Tav, NO-DAL MOLIN, NO-RADAR
Sardegna, NO-DISCARICHE, NO-PONTE, NO-TRIV, Associazione Rita Atria”. La
magistratura strumentalmente, anche in questo caso, prova a dividere i
manifestanti in cattivi da isolare e buoni da non “sobillare... nella
perniciosa direzione di forme di proteste estreme...”.
Chi incarna
il vero e allarmante pericolo per la convivenza sociale sono i responsabili
della crescente disoccupazione, precarietà, povertà, dei morti sul lavoro,
dell'invivibilità generale, sono gli stessi che quando incappano nella
"giustizia" vengono trattati invece in guanti gialli, sono questi
governi e istituzioni borghesi per i quali la vita delle masse popolari non
conta proprio nulla e che per questo devono avere LORO il “divieto di dimora
nella società” e non chi lotta per difendere diritti basilari come quelli
che permettono condizioni di vita degni di questo nome.
Si illudono
se pensano che provvedimenti repressivi come questi possono fermare la lotta,
perché ora come sempre la repressione non ferma ma alimenta la giusta e
necessaria ribellione!
3408429376 - 3387708110
Nessun commento:
Posta un commento