Ilva: i Liberi e Pensanti invece che una lotta vera invitano gli operai a
farsi "samaritani"
Dal comunicato del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti:
"... Noi invitiamo a boicottare lo sciopero farsa del prossimo 10
luglio... Sarebbe più utile alla causa devolvere 4 ore del proprio lavoro (ad
esempio), per l'acquisto di un bene per il reparto Oncologico dell'ospedale
Moscati dove ci sono i bambini malati di Taranto e della provincia che
purtroppo aumentano a dismisura anche a causa della fatiscenza degli
impianti...".
Da un lato Fim, Fiom e Uilm chiamano a scioperi inconcludenti, che non
fanno nessun danno all'azienda e anzi sono a favore dell'azienda (come abbiamo
scritto in altri articoli); dall'altro c'è chi dice agli operai di non
scioperare, ma di dare i loro soldi all'ospedale Moscati.
Come non capire che l'Ilva e Governo, come ringraziano il primo finto
sciopero dei sindacati confederali, non possono non ringraziare anche i Liberi
e Pensanti, che non solo dicono agli operai di non lottare, neanche seriamente,
di stare buoni, ma propongono che siano gli operai a togliere qualche castagna
dal fuoco a un governo e a uno Stato che è responsabile delle malattie e delle
morti e nulla sta facendo anche ora per l'inquinamento, contro l'Ilva.
Diremmo: buoni sì gli operai, ma non proprio FESSI!!
I Liberi e Pensanti da essere i ribelli, i contestatori dell'Apecar sono
diventati un'associazione di volontariato sociale, che non dà fastidio a
nessuna delle controparti/assassini di tante vite umane a Taranto.
Ma poi, primo, perchè mai gli operai dovrebbero mettere soldi per
l'acquisto di un bene che poi devono consegnare e quindi far gestire
all'Ospedale? Come se la Asl non fosse tra i corresponsabili della situazione
di Taranto, perlomeno per non aver fatto o aver fatto poco per l'emergenza
sanitaria (avremmo capito di più se queste attrezzature venissero autogestite
da un pool di medici, infermieri che si mettessero a disposizione della
cittadinanza). Secondo, proporre che nel mare gravissimo dell'emergenza
sanitaria, ambientale, ma anche di lavoro a Taranto, si metta una toppa con il
contributo finanziario degli operai; è voler svuotare il mare con un cucchiaio,
mentre padroni, governo, Stato fanno gonfiare sempre più le onde di questo
mare; vuol dire deviare gli operai dalla necessità che a Taranto si costruisca
una rivolta unitaria di lavoratori e cittadini, altrimenti non vi sarà nessun
risanamento ambientale, continueranno malati e morti e gli operai e le loro
famiglie moriranno pure di fame.
Non basta che i rappresentanti operai dei Liberi e Pensanti facciano
"duri" interventi nelle assemblee se poi alle "alte" grida
corrispondono solo misere proposte. Questo si chiama demagogia e populismo.
Ilva: USB scopiazza le proposte dello slai cobas
Da dichiarazioni del USB: "... al governo chiediamo una legge
specifica per i lavoratori dell'Ilva, soprattutto per quel che riguarda la
possibilità di pensionamento rispetto al rapporto fra l'età e l'attività
svolta...".
Dopo mesi e mesi che lo Slai cobas dice che occorre un DECRETO OPERAIO in
cui sono indicate varie richieste tra cui:
"...In una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e
lavorare per tanti anni ma 20-25 anni bastano, con estensione, quindi, a tutti
gli operai ILVA-INDOTTO dei benefici pensionistici e con l'applicazione di un
nuovo contratto siderurgico...",
l'USB, che non ha mai detto una parola su questo, ieri è uscita
improvvisamente con questa proposta di prepensionamento, senza, come al solito,
avere neanche la correttezza di dire che era già stata fatta - in forme più
articolate e serie - dallo Slai cobas Ilva.
La storia si ripete con questa organizzazione sindacale che scopiazza
proposte dello slai cobas, senza alcun spirito unitario, per darsi le
medagliette.
Lo ha fatto in occasione del cambio tuta, dopo mesi dai nostri ricorsi ed
esposto penale e invito a tutti gli operai indipendentemente dalle iscrizioni
sindacali a fare i ricorsi; lo ha fatto per la presentazione delle parti civili
al processo contro Riva, dopo che noi avevamo proposto a tutti di fare
un'azione coordinata; lo ha fatto per la proposta di un fondo di solidarietà
per tutti gli operai ammalati, da noi proposto perchè tutti gli operai sono
uguali e compagni di lavoro; lo sta facendo ora sulla proposta di
prepensionamento.
La cosa negativa, su questo, non sta tanto nel non riconoscere il lavoro
fatto dallo Slai cobas, quanto nel remare contro l'unità degli operai, e
sviluppare uno spirito di "parrocchia", invece che fare fronte
unitario contro i loro nemici.
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