08.07.14 Bologna - Interrotta
presentazione "Garanzia Giovani" con le imprese
8 / 7 / 2014
Questa mattina attivisti e attiviste dei collettivi e
dei centri sociali di Bologna hanno interrotto e contestato il convegno
organizzato da Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia di Bologna dal titolo
"La garanzia giovani parte. Con le imprese".
Entrati con striscione "La vostra garanzia è la
nostra precarietà" e megafono, gli attivisti si sono conquistati il palco,
dal quale stavano parlando i rappresentanti delle amministrazioni, e hanno
preso parola rispetto alle reali condizioni di precarietà che produce la
"Youth Garantee".
Dopo l'intervento, tra cori e slogan gli attivisti
hanno lasciato la sala e in piazza del Nettuno hanno continuato a comunicare
alla città, ribadendo la contrarietà a questo piano giovani che non garantisce
nessun futuro degno se non di sfruttamento e di ricattabilità, che agevola solo
le imprese e le aziende intermediarie degli enti locali, che produce un modello
di precarietà selvaggia.
Rilanciate le mobilitazioni verso un autunno e un
semestre di lotta europeo.
Leggi il comunicato:
La vostra garanzia è la nostra precarietà.
Oggi abbiamo
deciso di contestare l'iniziativa "La garanzia giovani parte. Con le
imprese", sponsorizzata ed organizzata dalla Regione Emilia-Romagna, il
comune e la provincia di Bologna. Riteniamo infatti inaccettabile pensare di
risolvere il nodo della disoccupazione giovanile e della precarietà, ormai
paradigma del mondo del lavoro, con uno strumento inefficace e sbagliato, quale
la "Youth Garantee". Sappiamo che l'unica "garanzia" che
abbiamo è la precarietà che permea le nostre vite. Vogliamo ribaltare tutto ciò
e vogliamo farlo prendendo parola, perché siamo convinti che né imprese né
amministrazioni incapaci possano decidere sulle nostre vite. La Youth Guarantee
dovrebbe essere la risposta europea alla disoccupazione giovanile, che
utilizzando i fondi europei del progetto 2020 (1,5 miliardi di euro in tre anni
stanziati per l’Italia, in vigore dal primo maggio di quest’anno, su base
regionale), intende definire piattaforma di incontro tra domanda e offerta di
lavoro, con intermediazione di società pubblico-private garantite a livello
regionale, in cui si delineano tre percorsi di inserimento al lavoro in attesa
di poter essere poi assunti con contratto a tempo determinato: servizio civile
(semi gratuito), stage (semi gratuito), lavoro volontario (gratuito). Il
modello è quello delineato dal contratto del 23 luglio 2013 per l’Expo di
Milano, che ora viene esteso a livello nazionale. L’obiettivo è aumentare
l’occupabilità, ovvero definire occupati a costo zero circa 600.000 giovani,
così da toglierli dalle statistiche sulla disoccupazione giovanile e consentire
al governo Renzi di mostrare che nel 2015 il tasso di disoccupazione è
miracolosamente diminuito. Il programma è rivolto ai cosiddetti
"Neet" ("Not -engaged- in Education, Employment or
Training"), in Italia per i giovani compresi tra 15 e 29 anni che
"non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso
formativo". Una definizione irreale, visto che la maggior parte dei
giovani compresi in questa fascia di età sopravvive con lavori precari, in nero
e sottopagati. Il lessico usato e il paradigma di "produttività" e
"competitività" contrapposto a quello di "inefficienza" e
"inattività" fa comodo alla governance (che opera ormai tra
"superamento" dell'austerity e avvio di fase che si basa su sviluppo
di nuova "competitività") per virare verso un maggiore sfruttamento e
una ricattabilità nel mondo del lavoro. In Italia la Garanzia Giovani ben
si incastra con la conversione in legge del Decreto Poletti (prima parte del
Jobs Act), due strumenti che rappresentano lo stesso modello di precarietà e di
sfruttamento: liberalizzazione definitiva del contratto a tempo determinato e
dell'apprendistato, bassi salari, minori oneri per le imprese, quindi
precarizzazione strutturale e selvaggia. A livello nazionale sono oltre 90 mila
i giovani che si sono già registrati al programma e i possibili beneficiari
sono circa 2.3 milioni di persone, ma le risorse investite non bastano. In
realtà la "garanzia giovani" non è altro che un "business della
disoccupazione": servizio civile e fondi distribuiti alle imprese che
approfitteranno di tirocini ed apprendistati recependo bonus occupazionali,
utilizzando manodopera precaria, a basso costo ed estremamente ricattabile. In
Italia i veri beneficiari della Garanzia Giovani saranno infatti le agenzie
interinali, gli enti privati di formazione e di orientamento accreditati con le
regioni, le agenzie tecniche della pubblica amministrazione. Perdipiù
l'attuazione del Piano Giovani in Italia è in forte ritardo: il Ministero del
Lavoro e le regioni non sono in grado di portare avanti il programma e i centri
per l'impiego non riescono a gestire il flusso dei tanti iscritti. Intanto la
disoccupazione giovanile arriva a livelli senza precedenti (46%) e la
precarietà diventa strutturale. La Garanzia Giovani e il Jobs Act non fanno che
accentuare questa situazione, celandosi dietro a trovate pubblicitarie. Solo
coincidenza lo spostamento del vertice europeo sulla disoccupazione giovanile
in programma l'11 Luglio a Torino? O inadeguatezza a dare risposte concrete sul
tema? Intanto il semestre europeo a presidenza italiana è cominciato, e Renzi
ha scongiurato le contestazioni previste per la sua inaugurazione. Ma non ha
fatto i conti con noi, con chi quotidianamente lotta per conquistarsi il
proprio futuro, con chi continua giorno dopo giorno, passo dopo passo a voler
cambiare l'esistente. Anche il nostro semestre di lotta è iniziato. Il rinvio
del vertice non ci interessa: sappiamo bene che serve al governo per preparare
un piano concreto da presentare e non le inconsistenti politiche in materia di
welfare, rappresentate dalla miseria del piano giovani e dall'incompleto Jobs
Act. Le riforme del mercato del lavoro sono il ventre della bestia del
passaggio italiano alla post-austerity e siamo convinti debbano essere oggetto
di una radicale campagna di opposizione sociale. Vogliamo una garanzia sul nostro
futuro e siamo disposti a lottare per conquistarla. La nostra garanzia giovani
è reddito contro la precarietà, contro il lavoro gratuito di stage, tirocini e
apprendistati, contro il ricatto che ci costringe a scegliere tra salari da
fame, contratti vergognosi e disoccupazione.
Garanzie
oggi non ne abbiamo, ma vogliamo prendercele.
#civediamoingiro
Cronaca sms:
8/7/2014 > 11:07
BOLOGNA - ATTIVIST@ LASCIANO SALA BORSA
DIETRO LO STRISCIONE. ANCHE SE IL VERTICE DELL'11L È STATO ANNULLATO,
#CIVEDIAMOVUNQUE
8/7/2014 > 10:56
BOLOGNA - SE IL LAVORO PROPOSTO È QUELLO
DELLE COOPERATIVE CHE, COME SUCCEDE ALLA COOP SERVICE DELL'UNIBO, PAGANO 3 EURO
L'ORA E ALIMENTANO MODELLO SCHIAVILE.
8/7/2014 > 10:52
BOLOGNA - LA GARANZIA GIOVANI È UN
FALLIMENTO: 1,5 MLRD DI FONDI, SOLO 4MILA IMPRESE PARTECIPANTI, POCHE CENTINAIA
I POSTI DI LAVORO CREATI, SUPER PRECARI.
8/7/2014 > 10:47
BOLOGNA
- ''LA
GARANZIA NON CE LA DATE VOI, SUL NOSTRO FUTURO DECIDIAMO NOI". LA NOSTRA
GARANZIA SI CHIAMA REDDITO DI BASE, PER NON SOTTOSTARE AI RICATTI.
8/7/2014 > 10:45
BOLOGNA - CONVEGNO BLOCCATO, SI
INTERVIENE DAL MICROFONO PER DIRE FORTE E CHIARO CHE NON CI STIAMO AL LAVORO
GRATUITO PROPOSTO DA POLETTI E RENZI
8/7/2014 > 10:43
BOLOGNA - BLOCCO DELL'EVENTO
"GARANZIA GIOVANI PARTE CON LE IMPRESE". SUL PALCO LO STRISCIONE
"LA VOSTRA GARANZIA LA NOSTRA PRECARIETA' "
8/7/2014 > 10:36
BOLOGNA - ORA ATTIVIST@ BLOCCANO LA
PRESENTAZIONE DELLA YOUTH GARANTEE IN SALA BORSA. NESSUNA PASSERELLA ALLE
IMPRESE E NESSUNO SPAZIO AL MODELLO POLETTI
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