"Lo schiavo romano era
legato da catene al suo proprietario, il salariato è legato al suo da
fili invisibili..." scrive Marx nel Capitale.
E i padroni se le inventano
proprio tutte per affinare lo sfruttamento degli operai in fabbrica e allargare
il tempo di lavoro finalizzato all'estrazione di sempre più plusvalore, così
come fa l'a.d. della Fincantieri, Bono, che vorrebbe ricorrere a "fili
invisibilmente moderni" come i microchip negli scarponi degli
operai.
Ma i padroni sappiano che
"la rivoluzione cui dovremo arrivare" necessariamente è quella con
cui la classe operaia spezzerà definitivamente tutte i "fili
invisibili" del sistema capitalistico.
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Un microchip negli scarponi degli
operai, l'idea dell'Ad Fincantieri
Trieste, 30
lug. (TMNews) - Microchip negli scarponi dei lavoratori Fincantieri.
L'idea è di Giuseppe Bono, amministratore delegato del gruppo, che ne ha parlato
nell'audizione in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
L'idea è di Giuseppe Bono, amministratore delegato del gruppo, che ne ha parlato
nell'audizione in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
"Noi - ha
detto Bono, con un pizzico d'ironia, parlando del rapporto con i sindacati
e dell'eccessivo antagonismo in fabbrica - abbiamo già messo le verifiche delle entrate e
delle uscite; non solo, fosse per noi metteremmo microchip negli scarponi
dei lavoratori per sapere dove sono esattamente, quando lavorano sulle navi,
specie quandoaccadono inconvenienti: sarà una rivoluzione che ci contesteranno,
ma ci dovremo arrivare".
e dell'eccessivo antagonismo in fabbrica - abbiamo già messo le verifiche delle entrate e
delle uscite; non solo, fosse per noi metteremmo microchip negli scarponi
dei lavoratori per sapere dove sono esattamente, quando lavorano sulle navi,
specie quandoaccadono inconvenienti: sarà una rivoluzione che ci contesteranno,
ma ci dovremo arrivare".
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