TARANTO – E' approdata nel tardo pomeriggio
di ieri al molo San Cataldo del porto di Taranto nave Etna su cui viaggiavano
1.353 migranti salvati nei giorni scorsi dalla Marina militare nell’ambito
dell’operazione 'Mare nostrum'. Si tratta del quinto sbarco in un mese a
Taranto. Si tratta del quinto sbarco in un mese a Taranto. In particolare,
arriveranno 815 uomini, 219 donne (di cui 10 in stato di gravidanza) e 319
minori. Anche in questa occasione è previsto l’allestimento di un presidio
medico avanzato per far fronte ad eventuali emergenze. Il comune di Taranto
metterà a disposizione strutture di accoglienza e distribuirà bottigliette
d’acqua e viveri di prima necessità. La maggior parte dei migranti rimarrà a
Taranto qualche ora prima di raggiungere altre destinazioni tramite bus e
treni.
lo slai
cobas per il sindacato di classe taranto - dice chiaro
aprire strutture militari, vuote, ma con letti e servizi!
Non è tollerabile che ancora, dopo varie settimane, l'accoglienza debba essere sempre all'insegna della prima emergenza e i migranti siano costretti a stare in ambienti inadatti, dormire su materassi accatastati per terra, in un caldo soffocante, senza un minimo di privacy.
aprire strutture militari, vuote, ma con letti e servizi!
Non è tollerabile che ancora, dopo varie settimane, l'accoglienza debba essere sempre all'insegna della prima emergenza e i migranti siano costretti a stare in ambienti inadatti, dormire su materassi accatastati per terra, in un caldo soffocante, senza un minimo di privacy.
La difesa della proprietà di mega struttura della Marina Militare, sia pur
abbandonate, è per le Istituzioni nazionali prioritaria alla difesa delle
condizioni di vita di tanti migranti, tante donne, bambini!? Anche questo mostra l'ingiustizia e l'inciviltà di questo sistema sociale!
Occorre aprire subito queste strutture e accogliere dignitosamente i migranti.
Gli immigrati devono poter essere protagonisti delle decisioni, della loro
vita! Non aspettare a volte anche per giorni e
giorni a Taranto senza poter far nulla, senza sapere cosa gli tocca, a quale
altro centro sono destinati, quando la maggiorparte di loro vuole andar via e
sa già dove andare.
Occorre garantire loro la libera circolazione.
L'accoglienza dignitosa e l'assistenza è necessaria, ma queste non si
devono trasformare in "catene". NON BASTA L'ASSISTENZA, OCCORRE
IL RISPETTO!
DI QUESTO SOPRATTUTTO VOGLIAMO PARLARE NELL'INIZIATIVA DELL'11 LUGLIO IN PIAZZA IMMACOLATA ALLE ORE 19
SLAI COBAS per il sindacato di classe
3475301704
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