Gls, società all’esterno
della quale – nel magazzino di Piacenza – un operaio 53enne in lotta
con Usb è stato ucciso/travolto da un Tir durante un picchetto, è
un’azienda di trasporto merci e di logistica, nata nel 1999 e parte del gruppo
Royal Mail, le poste d’Inghilterra, privatizzata al 90% nel 2011 e da tre anni
pure quotata in borsa. Nata anche tramite l’acquisizione di aziende tedesche,
ungheresi e irlandesi, Gls oggi conta oltre 14mila dipendenti e un
fatturato di 2,1 miliardi di euro, in 41 paesi. A inizio anni Duemila
il gruppo ha compiuto operazioni in Danimarca, Francia, Slovenia e Italia, dove
nel 2001 ha rilevato la Direzione Gruppo Executive. Gli ultimi dati
disponibili, quelli del 2015, parlano di una presenza in Italia di 145
sedi, 10 centri di smistamento e oltre 3.700 mezzi di trasporto, 190
milioni di Euro di fatturato e almeno 564 dipendenti, a cui va aggiunta la
galassia di subappalti e cooperative. GLS è forte nella distribuzione nel
settore editoriale. Proprio dal mondo dell’editoria dal basso arriva ora la
proposta di un boicottaggio della stessa GLS, come dice ai nostri microfoni
Cristiano Armati, di Red Star Press Edizioni.
Di seguito, l’appello diffuso da Red
Star Press Edizioni:
Negli
ultimi anni, a fronte di condizioni lavorative che definire schiavili è ancora
non trovare le parole giuste per descrivere il livello di sfruttamento imposto,
i lavoratori del comparto della logistica hanno alzato la testa, impegnandosi
in dure lotte e conquistando metro dopo metro diritti fino a oggi negati. La
repressione, naturalmente, non ha tardato a farsi sentire. I facchini, infatti,
sono stati spesso caricati a freddo dalle forze dell’ordine, manganellati a
sangue, denunciati e arrestati. In molti casi hanno dovuto subire addirittura
le reprimende di presunti intellettuali, immediatamente pronti a urlare alla
“violenza” di fronte alle forme di lotta scelte dai lavoratori e stigmatizzando
l’uso dei picchetti come modalità di opposizione concreta alle dure condizioni
imposte a chi è impiegato in questo comparto.
Ieri
notte, 14 settembre, fuori i cancelli di un magazzino di Piacenza di una ditta
in appalto al gigante della logistica GLS è successo l’irreparabile. Abdesselem
el Danaf, lavoratore dell’USB, padre di cinque figli, è stato travolto da un
camion deciso a forzare il blocco predisposto dai facchini ed è stato
assassinato.
Purtroppo,
chi ha avuto modo di osservare il livore con cui la reazione padronale si è
sempre abbattuta sui facchini in lotta non potrà considerare inaspettata la
notizia. E a maggior ragione, pensando all’enorme coraggio e alla dignità che i
facchini hanno portato in dote al movimento operaio, il dolore per questo fatto
gravissimo è enorme.
Esprimere
solidarietà nei confronti di Abdesselem el Danaf, la sua famiglia, i suoi
compagni di lotta e la sua organizzazione sindacale è il minimo. Ma come
lavoratori di una cooperativa editoriale che tutti i giorni si avvale dei
servizi di logistica per trasportare i propri libri ci rivolgiamo a tutti gli
editori italiani nella speranza che almeno di fronte alla morte si sia in grado
di aprire gli occhi. Come Red Star Press non utilizziamo la GLS perché
consapevoli delle condizioni particolarmente dure imposte ai lavoratori delle
sue imprese subappaltatrici, eppure PROPONIAMO IL LANCIO DI UNA CAMPAGNA DI
BOICOTTAGGIO NEI CONFRONTI DI QUESTA AZIENDA, RICONOSCENDO NELLE CONDIZIONI
IMPOSTE AI LAVORATORI LA RESPONSABILITÀ OGGETTIVA DI QUANTO ACCADUTO A PIACENZA
e di quanto potrebbe accadere ogni giorno, ovunque livelli di sfruttamento
durissimi impongano di organizzare lotte conseguenti per cambiare lo stato di
cose.
Sperando
che gli editori italiani possano finalmente prendere parola su un fatto
rispetto al quale, che lo vogliano o meno, sono inevitabilmente coinvolti,
piangiamo lacrime amare sul cadavere di Abdesselem el Danaf. Possiamo
immaginare quello che sia stato il suo coraggio. Possiamo scorgere nei suoi
occhi la luce del coraggio, della dignità, della determinazione e a queste sue
qualità rendiamo un tributo che solo la lotta potrà rendere mano amaro,
affinché mai e poi mai si possa dire o pensare che Abdesselem sia caduto
invano.
EL
DANAF ABDESSELEM: SIGNOR PADRONE MI RICORDERÒ DI TE!
Con
il sangue agli occhi e la rabbia nel cuore,
RED
STAR PRESS – Roma, 15 settembre 2016
Nessun commento:
Posta un commento