giovedì 29 settembre 2016

28 settembre - Dopo l'ennesimo incidente alla Brendolan solo 2 ore di sciopero. I sindacati confederali aspettano il solito operaio morto per piangere lacrime di coccodrillo, ma tutti i giorni sono complici di questi assassini e infortuni



Due ore di sciopero alla Brendolan dopo l’incidente sul lavoro
I sindacati chiedono più sicurezza ai magazzini merci dell’area industriale


28/09/2016
andrea zanello
vercelli
Un presidio e due ore di sciopero questa mattina ai magazzini Brendolan di Vercelli, specializzati nella logistica merci. I lavoratori - una trentina - si sono piazzati davanti ai cancelli, nell’area industriale, per chiedere che vangano tutelate le loro condizioni di sicurezza sul posto di lavoro dopo un grave incidente che ha colpito un loro collega. Lunedì infatti Abadhullah Gaye, senegalese di 47 anni, ha riportato la frattura scomposta di entrambe le gambe. L’uomo è stato portato all’ospedale Sant’Andrea dove è stato operato. Per lui si preannuncia un lungo calvario per tornare a camminare. Sull’incidente indaga lo Spresal che ne deve ricostruire la dinamica.   

Da quanto riferito dai colleghi dell’uomo, dipendenti di Alma Spa che lavora con appalto all’interno dei magazzini occupandosi della logistica delle merci, l’uomo stava scaricando un bancale di birra con un mezzo da un camion arrivato per le consegne. La ribalta del camion per è stata azionata provocando lo schiacciamento delle gambe dell’uomo. «Ad azionarla è stato l’autista del camion - raccontano i colleghi del ferito - e in quel posto non doveva nemmeno starci. E’ come se un cliente entrasse in un bar, scavalcasse il bancone e si facesse il caffè da solo. E intanto un collega rischia di stare due anni senza camminare». Una giornata maledetta quella di lunedì: poche ore prima era caduta a terra una pila di bancali, poi si era ribaltato uno dei muletti utilizzati per il carico e scarico. Episodi che fortunatamente non avevano avuto conseguenze gravi come invece quello che ha portato il lavoratore senegalese, residente a Vercelli, in ospedale. Ma il problema secondo Valter Bossoni, della Filcams Cgil, sono i ritmi a cui sono costretti i lavoratori. «E’ una situazione schizofrenica: si chiedono consegne sempre più veloci. I lavoratori sono a rischio perché lavorando in queste condizioni l’infortunio è sempre dietro l’angolo. Fino ad ora solo la loro esperienza e, in alcuni casi, la loro agilità hanno scongiurato episodi gravi». «Più di una volta sono caduti bancali», confermano i lavoratori in sciopero davanti ai cancelli snocciolando casi di infortuni seri che hanno colpito i colleghi negli ultimi mesi. A scioperare tra loro c’è anche il fratello di Salvatore Giunta, l’operaio vercellese schiacciato da un camion e morto il 26 novembre 2016. «Chiediamo all’azienda di valutare la grave problematica relativa alla sicurezza sul luogo di lavoro – spiega Valter Bossoni – I ritmi sono frenetici, le richieste sempre più pressanti per prestazioni sempre di corsa. Chiediamo un’organizzazione del lavoro strutturalmente diversa. Inoltre la società in appalto deve seguire le direttive della committenza».  


Nessun commento:

Posta un commento