Milano, sciopero Atm: il
prefetto non dice no. Ma la Rossa deve viaggiare
Il fermo di
bus e metrò di mercoledì. Sull'ennesimo stop al servizio pubblico corso
Monforte non minaccia precettazioni. Ma l'ipotesi di accordo prevede che la
linea per Expo funzioni
di ILARIA
CARRA
22 giugno
2015
Fate pure,
ma assicurate che almeno la linea del metrò più strategica per Expo, la M1,
viaggi normalmente. Mercoledì 24 è convocato uno sciopero, l'ennesimo, dei
mezzi pubblici in Atm indetto dalla Cub Trasporti. E la garanzia che la Rossa
non si fermi potrebbe essere il compromesso per un accordo. Dalla doppia
valenza: da un lato scongiurerebbe un eventuale blocco totale di metrò e tram
in piena Expo e, dall'altro, eviterebbe la quarta precettazione da parte della
prefettura a tranvieri e macchinisti in meno di due mesi. Se ne discuterà in un
incontro in corso Monforte, dall'esito poco prevedibile. Il braccio di ferro
tra i sindacati autonomi, l'azienda e la prefettura va avanti da almeno un paio
di mesi. Perché se i confederali hanno siglato una sorta di tregua sulle
mobilitazioni durante il grande evento, gli autonomi sono di tutt'altro parere.
La protesta di mercoledì, ufficialmente, è sempre per contestare l'accordo
siglato da quasi tutte le sigle sindacali con Atm sul lavoro extra durante
l'Esposizione. Ma la
sensazione, secondo qualcuno, è che ormai sia diventata una questione quasi di
principio per gli autonomi. L'ultima precettazione, quella dell'11 giugno, li
ha molto innervositi. Così la Cub ha subito convocato una nuova mobilitazione
per il 24, come consuetudine dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alla fine del
servizio. Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha già provato una prima
mediazione, sabato scorso, con un incontro.
In quell'occasione è stata messa sul piatto l'ipotesi di compromesso. Per non ricorrere nuovamente allo strumento della precettazione, che il prefetto Tronca ha più volte definito "una patologia ", la via di mezzo sarebbe quella di permettere lo svolgimento della mobilitazione, anche per testare l'eventuale adesione che a oggi è un'incognita, a patto che si assicuri il regolare servizio sulla linea metropolitana 1 che è quella che porta milanesi e visitatori stranieri ai padiglioni di Rho-Pero.
Si vedrà se gli autonomi accetteranno l'offerta. La prima reazione non sarebbe stata negativa, ma c'è da capire come spiegare ai lavoratori i criteri in base ai quali alcuni, volendo, possono scioperare e altri no. Se ci sarà il rifiuto, è possibile che la prefettura intraprenda ancora una volta la linea dura, perché sullo sfondo c'è il timore (per molti remoto) che l'alta adesione dello sciopero del 28 aprile possa paralizzare la città con l'Expo. E sarebbe la quarta volta, in meno di due mesi, la terza nel periodo di Expo. L'ultima revoca coatta era stata l'11 giugno, seguita dalla precettazione del 15 maggio, per lo sciopero allora indetto da Usb.
In quell'occasione è stata messa sul piatto l'ipotesi di compromesso. Per non ricorrere nuovamente allo strumento della precettazione, che il prefetto Tronca ha più volte definito "una patologia ", la via di mezzo sarebbe quella di permettere lo svolgimento della mobilitazione, anche per testare l'eventuale adesione che a oggi è un'incognita, a patto che si assicuri il regolare servizio sulla linea metropolitana 1 che è quella che porta milanesi e visitatori stranieri ai padiglioni di Rho-Pero.
Si vedrà se gli autonomi accetteranno l'offerta. La prima reazione non sarebbe stata negativa, ma c'è da capire come spiegare ai lavoratori i criteri in base ai quali alcuni, volendo, possono scioperare e altri no. Se ci sarà il rifiuto, è possibile che la prefettura intraprenda ancora una volta la linea dura, perché sullo sfondo c'è il timore (per molti remoto) che l'alta adesione dello sciopero del 28 aprile possa paralizzare la città con l'Expo. E sarebbe la quarta volta, in meno di due mesi, la terza nel periodo di Expo. L'ultima revoca coatta era stata l'11 giugno, seguita dalla precettazione del 15 maggio, per lo sciopero allora indetto da Usb.
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