26 Giugno 2015
La Fabbri, famosa per la produzione di glasse e frutta
sciroppata, ha provato a far ingoiare un boccone amaro ai lavoratori degli
stabilimenti di Bologna ed Anzola? L’azienda – questa è l’accusa mossa dai
rappresentanti sindacali – avrebbe provato a giocare sporco. I
rappresentanti del lavoratori sostengono infatti che la Fabbri avrebbe offerto
un “un premio annuo pari a 3.000 euro per lavoratore, se i dipendenti
avessero accettato di 'togliere di mezzo' le organizzazioni sindacali dalla
discussione per il rinnovo" dell'integrativo. I lavoratori, sottolineano i
rappresentanti di Flai, Fai e Uila, principali sigle sindacali presenti in
azienda, "hanno rigettato fermamente questa impostazione, rivendicando il
diritto al rinnovo del proprio contratto e la libertà di decidere autonomamente
la composizione della delegazione sindacale". L’azienda, dopo la
pubblicazione della notizia su alcuni quotidiani nazionali (Corriere della sera e La Repubblica) si è affrettata a
smentire, sottolineando di non aver mai formulato una proposta del genere: il
premio aziendale ci sarebbe, ma non sarebbe vincolato alla condizione di
sfiduciare le organizzazioni sindacali e la sospensione delle trattative sul
rinnovo sarebbe dovuta all’esigenza di evitare una sovrapposizione con i cicli
negoziali sul piano nazionale per il contratto di lavoro per il settore
alimentare. Mentre sui giornali infuria la battaglia a colpi di smentite, ieri
i dipendenti della Fabbri hanno risposto con uno sciopero con “adesione
totale”, ribadendo la volontà di proseguire la lotta per il rinnovo del
contratto e per veder rispettati i propri diritti, tra cui, non ultimo, quello
di avere una rappresentanza sindacale.
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