Al presidio di ieri in piazza Scala in concomitanza
con la fiducia al Senato del Ddl “buona scuola” si sono alternati interventi
dal microfono, brevi cortei, la trasmissione della diretta dal Senato, con le
dichiarazioni di voto. Per la minoranza Pd “Servi di Confindustria e padroni”.
Appena sentito il risultato della votazione è partito
un blocco del traffico davanti a piazza Scala che si è protratto per oltre
venti minuti. Gli slogan hanno ben rappresentato il dolore e la rabbia,
palpabili durante il presidio, ma durante i mesi della mobilitazione contro la
Buona scuola: Le nostre scuole non sono aziende via Renzi e i compagni di
merende; No al preside-padrone, via il governo dimissioni; Se la merda fosse
oro sai Renzi che tesoro; Siamo contro i presidi-padroni, non vogliamo nuovi
Faraoni.
Rabbia e determinazione a continuare perché “Questo
governo se ne deve andare”; la consapevolezza che con la fiduca al Senato si è
consumato un altro attacco alla democrazia in questo Paese, avvenuto
nell’anniversario dell’insediamento della Consulta il 25 giugno 1946 che ha
redatto la Costituzione.
Se l’ingiustizia si fa legge resistere è un dovere, in
alcuni interventi si è detto che a settembre ogni scuola sarà una barricata,
noi e in tanti, invece, pensiamo che da oggi bisogna moltiplicare la lotta.
Sebben che siamo donne paura non abbiamo per amor dei
nostri alunni in piazza noi scendiamo!
In prima fila, le più determinate e combattive.
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