"A Expo turni di 12 ore e
contratti in nero", i lavoratori fantasma del padiglione del riso
La denuncia
degli impiegati indiani, minacciati dai proprietari dei ristoranti. Le
assunzioni solo per le prime due settimane registrate a Hong Kong
di MATTEO PUCCIARELLI
30 giugno
2015
Lo spazio
Basmati a Expo
Lavoratori indiani con contratti capestro
registrati a Hong Kong, che coprivano appena due settimane di lavoro, quelle
iniziali. Di fatto lavoratori extracomunitari in nero che quindi, adesso, si
ritrovano in una terra di mezzo: "Se li fermano per un controllo fuori
dall'area espositiva di Expo li mandano subito al centro rifugiati di via
Corelli", dice scherzando (ma neanche troppo) un sindacalista. L'ultimo
caso del capitolo finora
accidentato "lavoro & Expo" coinvolge il padiglione del riso Basmati. Con sette
lavoratori sui 14 totali di un ristorante indiano che hanno presentato una
denuncia ben dettagliata ai carabinieri. Lamentando turni di dodici ore di
lavoro consecutivo, mancanza di sicurezza in cucina e relative scottature,
stipendi mai pagati o pagati solo in parte. I rapporti di lavoro sarebbero in
carico a una società ancora in fase di iscrizione al registro della Camera di
commercio, essendo appunto di Hong Kong. Insomma, un ginepraio.Con aggiunta di
particolari che - come racconta Antonio Lareno della Camera del
lavoro - confermano i dubbi: "La settimana scorsa c'è stata
una visita ispettiva della struttura antinfortunistica di Expo: alla richiesta
di mostrare i singoli pass un addetto è letteralmente scappato". E infatti
il sospetto, che è quasi una certezza, è che alcuni di quei lavoratori
entrassero dentro i cancelli di Rho-Pero con i pass da visitatore temporaneo. "Il
padiglione Basmati - c'è scritto nella descrizione della struttura
indiana sul sito di Expo Spa - presenterà il millennio passato,
come un millennio sostenibile, che ha salvaguardato la biodiversità mentre
protegge la conoscenza, le tradizioni e la culture. Quindi, "Nutrire il
Pianeta" e garantire l'alimentazione sono state senza dubbio azioni
necessarie, ma possono anche essere tra le più felici e positive per l'umanità;
nutrire il nostro corpo, però, significa anche nutrire la mente con idee,
soluzioni proposte e progetti futuri". Molti buoni sentimenti, ma di
sfondo c'è uno scontro tra gli ormai ex soci del ristorante che si stanno
facendo la guerra a colpi di esposti. Perché il responsabile del trattamento
nei confronti dei lavoratori sarebbe uno dei due, che oltretutto -
dicono sempre in Cgil - avrebbe fatto pressioni per far ritirare la
denuncia dei propri dipendenti, cosa che effettivamente quattro di loro hanno
fatto. "Una volta tornati in India vi rovino la vita", la minaccia
che avrebbe fatto breccia. Gli altri tre che hanno confermato tutto, e sono
rimasti a spasso, sono stati ospitati in una delle abitazioni dell'altro socio.
Adesso la buona notizia è che la trattativa tra le parti è finalmente aperta,
con la società Expo Spa che è stata investita del caso. Che però potrebbe non
essere isolato.
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