"Basta minacce, basta
ricatti":resoconto dell'assemblea sindacale del personale di Roma Capitale
(27 Giugno
2015)
Care/i colleghe/i, cittadini-e ecco il resoconto della
lunga assemblea sindacale, indetta dall'USI per tutto il personale di Roma
Capitale e svoltasi in piazza del Campidoglio giov. 25 giugno 2015, a partire
dalla 7.30 circa e fino alle 13.15, con la presenza e l'intervento del
Vicesegretario nazionale Roberto Martelli. All'inizio la polizia locale, poi le
educatrici e insegnanti di nidi e scuole dell'infanzia, infine (dopo le 11.00),
tecnici e amministrativi, tra cui noi delle Biblioteche di Roma. Complessivamente,
si sono fermate a discutere circa trecento persone. Un numero che avrebbe
potuto essere ben superiore, se la comunicazione da parte di uffici e servizi
centrali, dipartimentali e municipali fosse stata effettivamente diramata: cosa
che invece in moltissimi casi non è avvenuta, come ci è stato segnalato.
Abbiamo dunque aggiornato le/i lavoratrici/ori sulla situazione del tavolo
centrale di trattativa sul nuovo CCDI, che dovrebbe sostituire finalmente
quello unilaterale vigente dal 01.01.2015: un contratto male impostato, iniquo
verso il personale e inefficace ai fini del miglioramento dei servizi pubblici
locali per la cittadinanza. La situazione è di grandi incertezze e pericoli,
anche a causa della possibilità di commissariamento e/o dimissioni di Sindaco e
Giunta. Per di più, solo poche ore prima dell'assemblea venivamo a sapere che
l'incontro "decisivo" per l'accordo sul contratto, in programma mer.
24, era stato rinviato dall'Amministrazione a una data imprecisata.
Abbiamo esposto i punti secondo noi inaccettabili o mancanti, ovvero da modificare profondamente o integrare, contenuti nella bozza di contratto che l'Amministrazione aveva consegnato alle OO.SS. e alla RSU nell'ultimo incontro.
Abbiamo esposto i punti secondo noi inaccettabili o mancanti, ovvero da modificare profondamente o integrare, contenuti nella bozza di contratto che l'Amministrazione aveva consegnato alle OO.SS. e alla RSU nell'ultimo incontro.
1. Il fondo del salario accessorio 2015 non è stato quantificato:
manca il prospetto della ripartizione tra stabile e variabile, tra le varie
voci; e manca il totale.
2. Non c'è alcuna garanzia sull'entità del fondo del
salario accessorio, nè alcuna clausola che mantenga per il 2015 e gli anni
successivi almeno lo stesso ammontare del 2014, al quale si devono sottrarre le
somme relative alle cessazioni dal servizio e aggiungere quelle relative alle
assunzioni. Senza tale garanzia, si può materializzare l'incubo
"suggerito" dal MEF a Roma Capitale, per recuperare i famosi 350
mln.: azzeramento del salario accessorio per 5 anni, o suo dimezzamento per 10
anni.
3. Non c'è nemmeno un accenno al piano assunzionale
dei vincitori dei concorsi del 2010, né alla sua calendarizzazione, né tanto
meno alla quantificazione della relativa spesa per il 2015 e gli anni
successivi.
4. Non c'è nemmeno un accenno al piano della formazione e aggiornamento professionale, né tanto meno la quantificazione della relativa spesa per il 2015 e gli anni successivi.
5. Non viene preso in alcuna considerazione il fatto
che l'aumento della produttività del personale, a fronte di un sostanziale
mantenimento del livello quali-quantitativo dei servizi forniti alla città, si
è già verificato a causa della continua diminuzione di organico: se oggi 8
persone fanno lo stesso lavoro che ieri veniva fatto da 10, la produttività è
matematicamente aumentata. Il CCNL prevede espressamente questa situazione, ma
la bozza contrattuale di Roma Capitale la ignora.
6. Il sistema di valutazione è ancora troppo
sbilanciato a favore del giudizio soggettivo delle/dei dirigenti sul lavoro
delle/dei dipendenti, mentre dovrebbe esserlo a favore di criteri oggettivi; la
casistica delle assenze da considerare presenze ai fini della valutazione, è
stata ridotta violando in alcuni casi le leggi vigenti (p. es., le assenze ex
L. 104); le disparità di trattamento tra dipendenti dei tre principali settori
(polizia locale, scolastico educativo, tecnico amministrativo) sono in vari
casi poco comprensibili e probabilmente discriminatorie; la fascia di
esclusione totale dal pagamento dei premi di produttività è troppo ampia e, al
contrario, dovrebbe riguardare solo casi eccezionali ed evidenti; ecc.
7. Non viene calendarizzato il prossimo bando per le
progressioni orizzontali, né viene stabilita la cadenza minima dei successivi
(proponiamo che non sia superiore ai tre anni), né viene quantificato il fondo
per finanziarle.
Quanto poi all'applicazione del contratto unilaterale
in questi primi sei mesi, fortemente penalizzante dal punto di vista economico,
abbiamo ascoltato anche le denunce di errori compiuti dalle parti datoriali ai
danni delle/dei dipendenti; le contestazioni sulle valutazioni ricevute; il non
rispetto delle norma - prevista dallo stesso unilaterale - che dispone il
colloquio del dirigente con la/il dipendente che abbia fatto richiesta di
riesame, in un contraddittorio in cui la/il dipendente possa esporre le sue
ragioni e le eventuali richieste di chiarimenti. Discutendo poi della
drammatica situazione delle Biblioteche di Roma, abbiamo ricordato che, a
fronte delle mancate risposte dell'Amministrazione alle richieste di CdA,
Direzione e sindacati di ripristino dei finanziamenti indispensabili e di
assunzione delle/dei vincitrici/ori dei concorsi, l'unica possibilità di
salvare dal naufragio l'ISBCC e i servizi bibliotecari che offre alla
cittadinanza, sta nella capacità di imporre alla discussione pubblica,
principalmente attraverso i media dell'informazione, ma eventualmente anche
attraverso uno sciopero di tutto il settore culturale, la sorte delle
Biblioteche di Roma e le responsabilità di chi le ha condotte all'attuale punto
critico. Per far questo, ognuna/o ha il suo piccolo ruolo da svolgere, ma
bisogna far presto, moltiplicare gli sforzi e impegnarsi tutte/i. Altrimenti, a
settembre si chiuderà un'esperienza e un servizio tra i più apprezzati della
capitale.
La mobilitazione e la lotta continuano. Non arrendiamoci.
La mobilitazione e la lotta continuano. Non arrendiamoci.
Giorgio
Salerno e Francesco Sordi (RSU-USI Roma Capitale e Isbcc)
Unione Sindacale Italiana intercategoriale
Unione Sindacale Italiana intercategoriale
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