A quasi due mesi dalla sua inaugurazione,
l'Esposizione Universale di Milano si sta dimostrando peggio di ogni più
critica previsione: dentro il sito espositivo di Rho-Pero abbiamo infatti visto
e denunciato licenziamenti politici passati sotto silenzio mediatico, la
sorveglianza dei lavoratori da parte di Expo s.p.a. e questura, contratti
capestro e pirata con retribuzioni più basse del 30%, sfruttamento intensivo
della manodopera "volontaria" e gratuita, mancato rispetto degli
accordi e dei pagamenti.
Fuori, sul territorio, Expo si conferma come l'ipoteca
futura sul diritto di sciopero (con il terzo divieto in due mesi, ai danni dei
lavoratori dei trasporti), la sospensione dei contratti integrativi (come nel
caso dei lavoratori Ikea), l'applicazione sistematica di straordinari
sottopagati o il mancato rinnovo del contratto nazionale con la scusa
dell'eccezionale contingenza del mega-evento (come sta accadendo nei McDonald's
di Milano). E ancora: l'eliminazione del "problema precariato" tra i
comunali, con il molto probabile licenziamento post-Expo. Ricordando, infine,
una volta di più la durata fino ad aprile 2016 dei contratti speciali per Expo,
applicabili su tutto il territorio lombardo a tutte le attività ricollegabili
all'evento.
Expo 2015 si mostra per quello che è: la più grande
sospensione dei diritti e delle libertà dei lavoratori degli ultimi decenni,
costruita e sottoscritta anche dalla giunta Pisapia e dai sindacati
confederali, Cgil in testa. Sospensione o eliminazione definitiva?
L'esperimento di Expo, replicato su larga scala nel Job's Act, rappresenta la
questione dell'uguaglianza e dei diritti in questa città e nei territori.
Per questo, la rete Attitudine NoExpo e il mondo del
lavoro che si oppone al modello sociale di Expo 2015 convocano un presidio in
via Rovello.: a due mesi esatti dall'inizio del mega-evento, c'è ancora una
città che grida il suo No alla grande fiera di debito, cemento e precarietà.
Una lotta che non riguarda solo i NoExpo, ma è patrimonio di tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati.
Una lotta che non riguarda solo i NoExpo, ma è patrimonio di tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati.
Presidio
mercoledi 1 luglio alle ore 18.00 davanti all'entrata dell'Expo Spa.
Nessun commento:
Posta un commento