Sono 86 gli indagati per le emissioni della Tirreno Power
La Procura
della Repubblica di Savona ha depositato dopo oltre un anno di accertamenti
l'avviso di conclusione delle indagini. Figurano iscritti nel registro degli indagati dirigenti di Tirreno Power,
amministratori locali, ma anche funzionari di Comuni, Regione ed enti minori.
Tra le ipotesi di reato avanzate dalla magistratura figurano l'omicidio colposo
e il disastro ambientale per danno alla salute. Un'inchiesta che era culminata
con il sequestro della centrale di Vado Ligure l'11 marzo del 2014 per presunte
violazione all'Aia. L'impianto è ancora sotto sequestro. La procura indaga su 427 morti definite 'anomale' tra il 2000 e il 2007 per
malattie respiratorie e cardiovascolari. Mentre, secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati
oltre 2 mila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari,
che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso
periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per
patologie respiratorie.
Nei mesi scorsi erano finiti sotto inchiesta gli ex dirigenti Massimiliano
Salvi, Pasquale D'Elia, Emilio Macci, Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi, l'ex
presidente della Regione Claudio Burlando, gli ex assessori regionali alla
Salute e allo Sviluppo economico Claudio Montaldo e Renzo Guccinelli, il
dirigente del settore ambiente Gabriella Minervini, i sindaci di Vado e
Quiliano.
Intanto l'incontro fissato per oggi a Palazzo Chigi con la Regione Liguria, i Comuni, i sindacati e l'azienda per cercare una strada per la riapertura dell'impianto è stato rinviato al 25 giugno su richiesta della Regione. Da tempo i 250 dipendenti sono in cassa integrazione, ma il blocco della centrale coinvolge 800 persone impiegate in aziende dell'indotto.
LA STAMPA SAVONA
Intanto l'incontro fissato per oggi a Palazzo Chigi con la Regione Liguria, i Comuni, i sindacati e l'azienda per cercare una strada per la riapertura dell'impianto è stato rinviato al 25 giugno su richiesta della Regione. Da tempo i 250 dipendenti sono in cassa integrazione, ma il blocco della centrale coinvolge 800 persone impiegate in aziende dell'indotto.
LA STAMPA SAVONA
Sono 86 gli indagati per la centrale di Vado
Disastro
ambientale per danno alla salute e omicidio colposo i reati contestati
Il
procuratore Granero ieri ha firmato l’atto di conclusione delle indagini per la
centrale di Vado
17/06/2015
claudio vimercati
SAVONA
Sono 86 le
persone indagate per reati che vanno dal disastro ambientale per danno alla
salute all’omicidio colposo. Queste le conclusioni dell’inchiesta della Procura
della Repubblica di Savona sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. Oggi il
procuratore capo Francantonio Granero ha firmato l’atto di conclusione delle
indagini che da domani verrà notificato agli indagati.
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