domenica 21 giugno 2015

19 giugno - Solidarietà dello Slai Cobas sc col compagno del Si Cobas aggredito a Modena. Occorre unirsi per rispondere agli attacchi repressivi e le aggressioni, Occorre un Soccorso Rosso Proletario



 Giovedì, 18 Giugno 2015
Il S.I.COBAS Modena denuncia l'ennesima aggressione ai danni di un operaio: questa volta ad avere subìto violenza è stato un operaio della società appaltante il servizio di pulizia presso lo stabilimento alimentare EAST BALT ITALIA di Bomporto, Modena. Il solo fatto di essersi rivolto al S.I.COBAS per denunciare il fatto di essere arbitrariamente lasciato fuori dal suo regolare posto di lavoro è stato sufficiente per scatenare l'ira del padrone, che con la scusa di incontrarsi per consegnare il cedolino della busta paga ha prima minacciato di morte l'operaio, colpendolo in seguito con pugni e cinghiate. Tutto questo dopo che solo un paio d'ore prima si rendeva disponibile ad un incontro sindacale. Denunciamo con forza la preoccupante crescita di violenza ai danni degli operai che difendono la propria dignità ed il proprio posto di lavoro; quando non è la sovrastruttura ad intervenire con la repressione attraverso scudi, manganelli, denunce e fogli di via si fa spazio la violenza privata del padronato, disposto a tutto pur di difendere e lasciare immutato il proprio profitto, estorto sempre più a piacimento attraverso il lavoro salariato ed in condizioni ai limiti della schiavitù. In tale contesto fa gioco la progressiva destrutturazione delle leggi sul lavoro, partita già nel 1997 con il cosiddetto "pacchetto Treu" ed arrivata, in sincronia con le dimensioni della crisi ormai sistemica, sino all'abominio del "jobs act" del governo PD-LEGACOOP della premiata ditta Renzi-Poletti. Mentre qualcuno prosegue da dietro una comoda scrivania ad esporre la propria teorica contrarietà allo smantellamento dello Statuto dei Lavoratori, diffondendo dossier ricolmi di richiami ai "diritti" ed alla "legalità" o scalda le piazze minacciando "l'occupazione delle fabbriche", crescono gruppi di operai che acquisiscono coscienza della propria condizione di schiavi ed alzano la testa, partendo dalla lotta economica per il salario. Non lasceremo passare neanche questo ennesimo episodio di stampo squadrista, ricordando quanto già avvenuto al compagno Zerbini a Milano, alla RHIAG di Siziano, alla SDA di Roma e solo poche settimane fa alla GLS di Piacenza. A ciò vadano ovviamente aggiunte le brutali azioni poliziesche, da Origgio a Cassina de'Pecchi, passando per Piacenza e Granarolo, che non fanno che confermare che alla crescente repressione l'unica risposta può essere solo l'organizzazione politica indipendente degli operai.

S.I.COBAS – COORDINAMENTO PROVINCIALE DI MODENA
17 GIUGNO 2015

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