lunedì 14 dicembre 2015

14 dicembre - Guariniello: un abbandono che è anche una denuncia



vogliono di fatto smantellare processi e magistratura che si occupa di processi contro i padroni assassini
rete nazionale per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio
Guariniello se ne va, dimissioni a sorpresa in anticipo sul pensionamento


Il pm dei processi Thyssen e Eternit gioca d'anticipo: lascerà a Natale. Una decisione che lascia intravedere un intento polemico.
Si è dimesso il sostituto procuratore Raffaele Guariniello. Con una mossa a sorpresa che anticipa il suo pensionamento, fissato per legge al 31 dicembre 2015, il pm dei processi Thyssen e Eternit ha presentato le proprie dimissioni a decorrere da Natale. Un gesto che il magistrato non ha (ancora) voluto motivare pubblicamente - salvo lasciar intendere che vuole con questo prepararsi a incarichi futuri - ma che palesemente intende rimarcare uno scarto, una differenza rispetto alla conclusione naturale del suo mandato, sia pure con un solo giorno di anticipo: il 30 dicembre anzichè il 31. A differenza di altri colleghi, che si sono rivolti al Capo dello Stato e per i quali il Consiglio di Stato ha sospeso il collocamento a riposo, lui ha preferito scartare: lavorerà fino al 25 dicembre, poi lascerà il suo ufficio al quinto piano del Palagiustizia di Torino. Ma per lui sarebbe già pronto un nuovo lavoro, al momento però ancora top secret. La decisione di Guariniello, di fatto priva di conseguenze concrete , lascia la sensazione che nasconda un intento polemico, anche se non chiaro. Di recente il pubblico ministero, noto non solo per le sue inchieste in materia di salute pubblica, sicurezza, infortuni e malattie professionali ma anche per una particolare esposizione mediatica derivante proprio dal clamore e dall'interesse che le sue iniziative erano solite suscitare, è stato in almeno un paio di circostanze "corretto" dal nuovo procuratore capo Armando Spataro che si è conintestato due inchieste aperte dal sostitututo procuratire: quella sulla frode dell'olio extravergine di oliva e, prima, quella sulle emissioni delle auto Volkswagen.
Depone così la toga un magistrato che, prima da pretore e poi da pubblico ministero, ha inciso profondamente nella vita, nel lavoro e nelle abitudini di moltissime persone. Sono innumerevoli le inchieste di rilievo cui Raffaele Guariniello ha legato il proprio nome. Oltre a quelle più clamorose e recenti, sulla strage all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino e sulle duemila vittime dell'amianto della Eternit di Casale, fin dall'inizio degli anni 70 il magistrato ha condotto indagini di grande importanza come lo scandalo delle schedature Fiat, la campagna capillare sulle condizioni di sicurezza dei locali pubblici dopo il rogo del cinema Statuto, le inchieste sulla presenza di benzene e piombo nelle benzine, sulle origini della Sla, sul doping nello sport (clamorosi i casi del ciclista Pantani e de farmaci usati dai calciatori della Juventus), sul metodo Stamina di Davide Vannoni. E' stata anche la sua iniziativa a creare una realtà unica come l'Osservatorio dei tumori professionali, capace di vagliare migliaia e migliaia di casi di malattia riconducibili con grande probabilità all'attività lavorativa. E si calcola che, da solo o con i magistrati del pool sulla sicurezza del lavoro della procura, abbia smaltito qualcosa come 30 mila fascicoli giudiziari.
m



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