vogliono di
fatto smantellare processi e magistratura che si occupa di processi contro i
padroni assassini
rete
nazionale per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio
Guariniello se ne va,
dimissioni a sorpresa in anticipo sul pensionamento
Il pm dei
processi Thyssen e Eternit gioca d'anticipo: lascerà a Natale. Una decisione
che lascia intravedere un intento polemico.
Si è dimesso
il sostituto procuratore Raffaele Guariniello. Con una mossa a sorpresa che
anticipa il suo pensionamento, fissato per legge al 31 dicembre 2015, il pm dei
processi Thyssen e Eternit ha presentato le proprie dimissioni a decorrere da
Natale. Un gesto che il magistrato non ha (ancora) voluto motivare
pubblicamente - salvo lasciar intendere che vuole con questo prepararsi a
incarichi futuri - ma che palesemente intende rimarcare uno scarto, una
differenza rispetto alla conclusione naturale del suo mandato, sia pure con un
solo giorno di anticipo: il 30 dicembre anzichè il 31. A differenza di altri
colleghi, che si sono rivolti al Capo dello Stato e per i quali il Consiglio di
Stato ha sospeso il collocamento a riposo, lui ha preferito scartare: lavorerà
fino al 25 dicembre, poi lascerà il suo ufficio al quinto piano del
Palagiustizia di Torino. Ma per lui sarebbe già pronto un nuovo lavoro, al
momento però ancora top secret. La decisione di Guariniello, di fatto priva di
conseguenze concrete , lascia la sensazione che nasconda un intento polemico,
anche se non chiaro. Di recente il pubblico ministero, noto non solo per le sue
inchieste in materia di salute pubblica, sicurezza, infortuni e malattie
professionali ma anche per una particolare esposizione mediatica derivante
proprio dal clamore e dall'interesse che le sue iniziative erano solite
suscitare, è stato in almeno un paio di circostanze "corretto" dal
nuovo procuratore capo Armando Spataro che si è conintestato due inchieste
aperte dal sostitututo procuratire: quella sulla frode dell'olio extravergine
di oliva e, prima, quella sulle emissioni delle auto Volkswagen.
Depone così la
toga un magistrato che, prima da pretore e poi da pubblico ministero, ha inciso
profondamente nella vita, nel lavoro e nelle abitudini di moltissime persone.
Sono innumerevoli le inchieste di rilievo cui Raffaele Guariniello ha legato il
proprio nome. Oltre a quelle più clamorose e recenti, sulla strage
all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino e sulle duemila vittime dell'amianto della
Eternit di Casale, fin dall'inizio degli anni 70 il magistrato ha condotto
indagini di grande importanza come lo scandalo delle schedature Fiat, la
campagna capillare sulle condizioni di sicurezza dei locali pubblici dopo il
rogo del cinema Statuto, le inchieste sulla presenza di benzene e piombo nelle
benzine, sulle origini della Sla, sul doping nello sport (clamorosi i casi del
ciclista Pantani e de farmaci usati dai calciatori della Juventus), sul metodo
Stamina di Davide Vannoni. E' stata anche la sua iniziativa a creare una realtà
unica come l'Osservatorio dei tumori professionali, capace di vagliare migliaia
e migliaia di casi di malattia riconducibili con grande probabilità
all'attività lavorativa. E si calcola che, da solo o con i magistrati del pool
sulla sicurezza del lavoro della procura, abbia smaltito qualcosa come 30 mila
fascicoli giudiziari.
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