La protesta dei dipendenti IBM invade Porta Nuova
Mobilitazione
degli addetti della sede di via Pianezza: per 88 di loro scatta il passaggio ad
un’agenzia interinale
18/12/2015
letizia
tortello
I dipendenti dell’IBM di Torino sono in sciopero di 8 ore,
contro i tagli dell’occupazione che l’azienda ha in programma entro il 2018, in
Italia e in tutta Europa. Il piano europeo di rilancio della multinazionale
americana prevede, secondo le informazioni diffuse al momento, un dimezzamento
del personale in tre anni e la delocalizzazione delle attività in India,
Polonia, Repubblica Ceca e in altre nazioni. «ANTICAMERA DEL
LICENZIAMENTO?»
«Siamo passati negli scorsi tre anni da 7000
dipendenti in Italia a meno di 5000 e non è finita. Chiediamo alle istituzioni
locali e nazionali di intervenire affinché queste personalità non siano perse».
A Torino, la protesta di oltre un centinaio di lavoratori dello stabilimento di
via Pianezza è partita nella mattinata di venrdì con un sit in a Porta Nuova.
Poi i dipendenti si sono spostati davanti al Comune, quindi davanti alla
Regione. La mobilitazione di Torino è organizzata perché il 5 dicembre
l’azienda ha comunicato ai sindacati la cessione del ramo d’azienda: 88
lavoratori su 540 passano ad Adecco dal 1 gennaio del prossimo anno. «Non
sappiamo cosa andremo a fare e se è l’anticamera di un licenziamento - è la
preoccupazione dei dipendenti, accompagnati dai sindacati e dal coordinamento
dei comitati cittadini -. In passato è sempre stato così, dopo hanno licenziato.
Chiediamo di riaprire le trattative con i sindacati, perché quella che stanno
mettendo in piedi non è una vera cessione di ramo d’azienda, ma una scusa per
tagliare personale». Un’altra mobilitazione, questa volta a Roma, è prevista
per il 22 dicembre.
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