Niente sfratto ma rilancio per
l'Osservatorio tumori fondato da Guariniello
Raggio
d'azione sarà tutto il Piemonte
di OTTAVIA
GIUSTETTI
30 dicembre
2015
PIACE anche
alla Regione l’idea di un rilancio dell’Osservatorio sui tumori professionali,
l’organo nato ormai vent’anni fa per volontà della procura di Torino, che ha
fatto storia con processi come quello dell’Eternit e di decine di cause per
patologie collegate alla qualità della vita sul posto di lavoro. Nei giorni
scorsi sembrava dovesse essere sfrattato dalla sede di via Maria Vittoria
concessa in comodato d’uso gratuito dall’assessorato regionale al Bilancio:
proprio in concomitanza con la fine dell’attività del procuratore Raffaele
Guariniello, il procuratore capo, Armando Spataro ha infatti ricevuto la
notifica dello sfratto dell’Osservatorio. E ieri mattina, in una conferenza
stampa che ha convocato per salutare e ringraziare pubblicamente il magistrato
al suo ultimo giorno di lavoro, ha anche lanciato l’allarme: «A fine giugno
l’Osservatorio, in cui lavorano dodici persone ”imprestate” dall’Asl To1,
dall’Arpa, dal Csi Piemonte, dalla polizia metropolitana, da medici e ufficiali
di polizia giudiziaria, rischia di trovarsi senza sede - ha detto Spataro - Ho
chiesto un incontro con i responsabili della scelta per chiedere di revocare la
decisione, poiché l’attività dell’Osservatorio rientra indubbiamente tra quelle
di utilità sociale e riveste carattere strategico tale da meritare uno sforzo
di valorizzazione degli immobili di proprietà regionale».
Fondato nel
1995 su proposta del procuratore Guariniello, che già d’accordo con Bruno
Caccia aveva cominciato a raccogliere i casi di tumori professionali sul
territorio di Torino, l’osservatorio ha analizzato 30.480 casi (tra cui 23.674
tumori vescicali) riguardanti 1.773 aziende di 276 comparti diversi. Di questi,
18.609 sono risultati correlati ad attività lavorative. «L’Osservatorio - ha
detto ieri Guariniello, che ancora l’anno scorso aveva sottoscritto la
convenzione con la Regione a nome della procura - è la cosa più importante che
abbiamo fatto in questi anni. Mosse i suoi primi passi addirittura grazie al
procuratore Caccia ed è uno strumento fondamentale non solo per fare i
processi, ma anche per adottare misure di prevenzione delle malattie. Andrebbe
esteso almeno a tutta la Regione se non a tutto il Paese, è il nostro fiore
all’occhiello ».
E il tandem
Spataro-Guariniello questa volta ha messo rapidamente in moto il passaparola ai
vertici della Regione che già a fine giornata hanno rivisto le decisioni: il
vicepresidente Aldo Reschigna ha comunicato che non si procederà allo sfratto
degli uffici come annunciava la lettera a Spataro, e Sergio Chiamparino,
assieme all’assessore alla Sanità Antonio Saitta, ha aggiunto che si avvierà al
più presto un tavolo per salvare l’Osservatorio e rilanciarlo. La proposta di
Guariniello è di ampliare il raggio d’azione dei controlli oltre il territorio
di Torino, almeno a tutta la regione.
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