“C’era un insetto nel purè”. Licenziata un’altra
addetta
Lei, 38
anni, si difende: “Qualcuno ha diffuso il post senza dirmelo”
Euroristorazione
serve ogni giorno 3800 pasti agli studenti delle scuole di Nichelino
15/12/2015
giuseppe
legato
Non c’è solo Daniela Ciampa, 38 anni, ex addetta alla
mensa di Nichelino, a essere stata licenziata dalla ditta Euroristorazione, che
serve 3800 pasti al giorno nelle scuole della città. C’è un’altra dipendente
che ieri mattina ha ricevuto la comunicazione di risoluzione del rapporto di
lavoro. Anche lei ha 38 anni. Pure lei, secondo le contestazioni mosse
dall’azienda, avrebbe condiviso su Facebook, attraverso il proprio profilo, la
notizia di un insetto ritrovato nel purè di uno degli studenti di
un’elementare. E per questo sarebbe stata accusata di una condotta diffamatoria
e lesiva dell’immagine della ditta. Anche a lei l’addebito è la violazione
dell’articolo 7 della legge 300 del 1970 e del contratto nazionale di lavoro di
settore.
Sindacati all’attacco
Nel suo caso, come il precedente, è stata inviata una
lettera di sospensione retribuita di cinque giorni dal servizio, con tanto di
invito a contro dedurre le contestazioni. Lo ha fatto attraverso il sindacato
Fisascat Cisl: «Riteniamo che il licenziamento – racconta Olga Longo, della
segreteria di Torino – sia un provvedimento di gravità non accettabile. Per noi
il provvedimento è illegittimo». Nel dettaglio: «Ci saremmo aspettati una
sospensione, una multa. Ma non è immaginabile andare oltre. Abbiamo impugnato e
contiamo di far valere le nostre ragioni». L’ultimo caso del tutto simile
al primo differisce solo nelle spiegazioni, che sarebbero state addotte per
giustificare la condivisione di un post su Facebook. Mentre Daniela Ciampa ha
confermato tutto, spiegando di aver scritto da «madre di un bambino che va a
scuola e non da dipendente», l’ultima licenziata ha raccontato «di non essere
l’autrice della condivisione. Altri hanno “linkato” l’articolo senza che lei lo
sapesse» dice la sindacalista. L’azienda ha ritenuto comunque non convincenti
le motivazioni. E ha proceduto con la risoluzione del contratto. E il ricorso
al tribunale del Lavoro anche in questo caso è già pronto. Intanto, a
Nichelino, non si placa la discussione attorno a quanto avvenuto. Daniela Ciampa
ha ricevuto solidarietà trasversali «soprattutto della gente comune che
incontro per strada – racconta – e di certo tutto ciò fa piacere. Io, però,
continuo a credere di aver il diritto di tornare al mio posto, cosciente come
sono di non aver offeso nessuno».
Polemiche politiche
Anche la politica continua a dibattere sul tema. L’ex
sindaco, Angelo Riggio, parla di fatti «realmente spiacevoli», sui quali, però,
«non ho alcun margine di intervento per colpa di chi mi ha sfiduciato (Pd e
gruppo Fattori). Se fossi ancora in sella – racconta –, farei ciò che ho già
fatto un anno fa quando problemi simili (ma che non riguardavano l’attività
social delle dipendenti) nacquero con la ditta precedente, la Camst, che
minacciava azioni disciplinari verso alcune lavoratrici». Cosa avrebbe fatto?
«Avrei portato avanti un’operazione di moral suasion per convincere l’azienda a
fare un passo indietro e reintegrare la lavoratrice». E proprio sul presunto
silenzio dell’ex sindaco ironizza il Partito democratico: «Aspettiamo da tre
giorni una sua dichiarazione, una sua presa di posizione. È francamente
inconcepibile scaricare sulla futura campagna elettorale un disinteresse cosi
grave per una vicenda che tocca il cuore della città». Sia come sia, il clima
resta rovente. E si attendono novità da Roma. Il senatore Pd, Stefano Esposito,
aveva annunciato che il ministro Poletti gli aveva assicurato che si sarebbe
occupato della vicenda già ieri. Ancora non si registrano novità. Per la
cronaca, abbiamo ripetutamente cercato il direttore della Euroristorazione con
il quale ci eravamo interfacciati al tempo dei provvedimento di sospensione.
Non abbiamo avuto risposta.
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