L'ira del prof precario: un
acconto di 66 euro per la tredicesma
Supplente,
si aspettava in tutto 4mila euro: "Il ministero mi paga a rate"
di STEFANO
PAROLA
29 dicembre
2015
Quando
Enrico Santangelo si è visto versare dal ministero dell'Istruzione 760 euro più
66 di tredicesima si è sentito preso in giro: "Me ne sarebbero dovuti
arrivare almeno 4 mila. Invece mi è arrivata una specie di contentino. Però io
ora come faccio a pagare le tasse?".
Enrico Santangelo ha 44 anni e fa parte di quelle migliaia di professori precari di cui il "Miur" sembra essersi dimenticato. È un docente di "terza fascia", insegna italiano, storia e geografica ed è stato preso per una prima supplenza a ottobre e per una seconda il 14 dicembre, al Centro provinciale per l'istruzione degli adulti di via Bologna 153 (che fa capo alla scuola Gabelli). Tra i suoi allievi ci sono soprattutto persone straniere, che vogliono imparare per poter avere un futuro migliore.
Enrico Santangelo ha 44 anni e fa parte di quelle migliaia di professori precari di cui il "Miur" sembra essersi dimenticato. È un docente di "terza fascia", insegna italiano, storia e geografica ed è stato preso per una prima supplenza a ottobre e per una seconda il 14 dicembre, al Centro provinciale per l'istruzione degli adulti di via Bologna 153 (che fa capo alla scuola Gabelli). Tra i suoi allievi ci sono soprattutto persone straniere, che vogliono imparare per poter avere un futuro migliore.
Insomma, negli ultimi tre mesi Enrico Santangelo ha lavorato, eppure il ministero non se n'è accorto: in tutte queste settimane non ha mai ricevuto l'intero stipendio che gli spettava: "Mi è arrivato un primo versamento a novembre e un altro il 24 dicembre, la vigilia di Natale. Però mi mancano ancora i soldi di novembre e di dicembre ", racconta il professore. E spiega: "Alcune delle mie colleghe fino allo scorso 22 dicembre non avevano ricevuto proprio nulla, nonostante lavorassero regolarmente già dal 1° settembre". Come si vive senza stipendio? Male, naturalmente: "Sono appena stato al Caf per presentare la domanda di proroga della Tasi. Non ho i soldi per pagare la tassa sulla prima casa, così sto cercando di rinviare l'esborso ", dice Enrico Santangelo. In tutto il resto lo aiuta la sua famiglia: "Mio padre è un impiegato in pensione e mi sta dando una mano, per esempio pagandomi la benzina. Poi c'è la mia compagna, che si sobbarca le spese di tutti i giorni. Per fortuna non ho figli, altrimenti la situazione sarebbe stata anche peggiore. La cosa che mi fa rabbia è che nel frattempo i miei colleghi di ruolo possono godere di 500 euro per l'aggiornamento culturale". Il docente torinese, però, si è stancato di questa situazione. Il ministro Stefania Giannini ha promesso a tutti i precari di pagare gli arretrati entro metà gennaio. Enrico Santangelo ieri è andato alla Cub e ha presentato i documenti per la richiesta di messa in mora nei confronti del ministero. Cosimo Scarinzi, coordinatore del settore scuola per la sigla Confederazione unitaria di base, spiega che Santangelo non è l'unico: "Siamo un sindacato piccolo, eppure abbiamo ricevuto decine di richieste di questo tipo. Se tutto la messa in mora si rivelerà inutile sarò il primo a gioirne. Però è una situazione scandalosa: ormai la gestione del personale è centralizzata, non ci sono più problemi di ritardi da parte delle segreterie, eppure i soldi non arrivano lo stesso".
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