Ilva, nuovi ostacoli sulla
vertenza
L'impegno di
inserire in legge di stabilità un emendamento per garantire il reddito dei
lavoratori traballa e la tensione torna a salire
di NADIA
CAMPINI
14 dicembre
2015
SI complica
la vertenza dei lavoratori Ilva sulle garanzie di reddito a partire dal primo
gennaio 2016 (mentre vengono confermati i pagamenti di stipendio e
tredicesima a dicembre) e mentre il mercato riprende a tirare restano le incertezze sul futuro
della società siderurgica dopo che il governo ha deciso di accelerare la
privatizzazione.
Oggi la direzione dell'azienda ha avuto un incontro con i
sindacati Fim, Fiom e Uilm e con l'assessore regionale allo sviluppo economico
Edoardo Rixi e sulla partita del reddito si è registrata una battuta di
arresto. "Sembrava una cosa fatta _ dice Bruno Manganaro, segretario Fiom
_ invece scopriamo che siamo ancora nella nebbia, ma bisogna sapere che se
cresce la nebbia cresce la rabbia, i lavoratori non ci stanno ad accettare
riduzioni di reddito". La riforma degli ammortizzatori sociali prevede
infatti che dal primo gennaio 2016 i contratti di solidarietà, che a
Cornigliano interessano a rotazione 800 lavoratori su 1700, la retribuzione
scenda dal 70 al 60% dello stipendio iniziale, ma l'accordo di programma
firmato ormai dieci anni fa garantisce ai lavoratori Ilva di Cornigliano
continuità di reddito e di lavoro a fronte della riconversione avviata con la
chiusura del caldo. "Era stata individuata la soluzione di un emendamento
alla legge di stabilità _ spiega Antonio Apa, segretario Uilm _ ma ora sembra
invece che questa soluzione non sia possiible e che si pensi ad un emendamento
al decreto Ilva, che andrà però alla convesione in legge non prima di
gennaio-faebbraio, noi abbiamo bisogno di risposte prima". Intanto
l'azienda ha ripreso a lavorare e ha preso alcune commesse, anche nell'incontro
di oggi la direzione ha confermato l'intenzione di portare avanti gl
invesitmenti sulla zincatura quattro, ma resta l'incognita della vendita.
"E' il problema che ci preoccupa di più _ dice Alessandro Vella,
segretario Fim.-Cisl _ il mercato c'è, ma bisogna sapere quali sono le
intenzioni del governo rispetto alla vendita e soprattutto con che tipo di
piano industriale, perchè da questo dipende il futuro di tutta l'Ilva".
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