Sindacato, Cgil scioglie la
sezione campana: “Immotivati deficit di bilancio”. In vendita la sede di Napoli
ma non si tratta solo di Napoli, prima c'era stata Bari, ma se si fa una
analisi dettagliata sarà facile trovare situazioni di ammanchi, sprechi,
malamministrazione, compresi i patronati che riguardano tutte le città italiane
grandi e piccole, come molti sanno e non parlano...
A inizio
dicembre l'intera segreteria regionale aveva dato le dimissioni, così come i
tre consiglieri (appena nominati) della società che gestisce il palazzo di via
Torino. A fine ottobre l'allarme: "Non ci sono soldi per la manutenzione
degli ascensori"....il palazzo di via Torino che è la sede napoletana del
sindacato rosso è già stato messo in vendita e il 30 novembre hanno lasciato
l’incarico anche i tre consiglieri (appena nominati) della società che la
gestisce, Gestione esercizi, partecipata per il 28% dalla
confederazione regionale e per il 25 dalla camera del lavoro partenopea. A
causa dei “mancati pagamenti dei vari soci” Gestione esercizi è in perdita
e ha 1,4 milioni di debiti verso il fisco e i fornitori, ragion per cui
a fine ottobre ha fatto presente ai segretari di non essere in grado di pagare
la manutenzione degli ascensori, per cui “ci sono seri ed
allarmanti pericoli per il funzionamento”.
Una
“gravissima situazione amministrativa, patrimoniale e finanziaria”,
con “ripetuti ed immotivati deficit di bilancio”. E’ con questa
spiegazione che il Comitato direttivo della Cgil nazionale ha
deciso di sciogliere il direttivo e la segreteria della sezione
della Campania e della Camera del lavoro metropolitana di Napoli,
commissariando entrambe. Questo dopo che, all’inizio di dicembre, il segretario
regionale Franco Tavella ha dato le dimissioni ufficialmente per
divergenze con la direzione nazionale “sulla gestione e le linee del
sindacato”, seguito a ruota dall’intera segreteria regionale formata da Enza
Sanseverino, Luigi Savio e Alfonso Viola. Ora al loro posto
arrivano i commissari Giuseppe Spadaro, attuale segretario generale
dello Spi della Puglia, e Fabrizio Solari, segretario confederale,
autorizzati a nominare a loro volta dei sub“La rilevantissima situazione
debitoria mette a rischio la sussistenza stessa delle strutture con il
progressivo e profondo venir meno della presenza attiva e del radicamento nel
territorio metropolitano di Napoli della Cgil, delle sue categorie e del
sistema delle tutele individuali”, si legge in una nota della Cgil nazionale,
secondo cui il direttivo “ritiene preoccupante la critica
situazione relativa alla sede storica della Cgil di Napoli di via
Torino, nonché i sempre più consistenti segnali di crisi del tesseramento“.
Una situazione, prosegue il sindacato di Corso Italia, “non più sostenibile”, come “l’impossibilità degli organismi dirigenti ed esecutivi regionali e della città metropolitana di assumere coerenti ed efficaci decisioni utili al radicale risanamento della situazione finanziaria delle strutture e delle società”. Tutto questo, dunque, “unitamente ai deteriori riflessi pubblici di questa perdurante situazione, rende impossibile la corretta direzione della struttura e lede gravemente l’immagine della Cgil in Campania, a Napoli ed anche al livello più generale”. Il segretario generale Susanna Camusso il 3 dicembre aveva anticipato “iniziative straordinarie” per le strutture campane “perché un’organizzazione non può vivere in uno stato di difficoltà come questo, dobbiamo metterla in sicurezza”.
Una situazione, prosegue il sindacato di Corso Italia, “non più sostenibile”, come “l’impossibilità degli organismi dirigenti ed esecutivi regionali e della città metropolitana di assumere coerenti ed efficaci decisioni utili al radicale risanamento della situazione finanziaria delle strutture e delle società”. Tutto questo, dunque, “unitamente ai deteriori riflessi pubblici di questa perdurante situazione, rende impossibile la corretta direzione della struttura e lede gravemente l’immagine della Cgil in Campania, a Napoli ed anche al livello più generale”. Il segretario generale Susanna Camusso il 3 dicembre aveva anticipato “iniziative straordinarie” per le strutture campane “perché un’organizzazione non può vivere in uno stato di difficoltà come questo, dobbiamo metterla in sicurezza”.
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