La solidarietà dello slai cobas per
il sindacato di classe taranto e di tutti i compagni di Taranto
per il
blocco cancelli Monteco
condannato Bobo Aprile della confederazione cobas e altri 28 imputati
condannato Bobo Aprile della confederazione cobas e altri 28 imputati
BRINDISI –
Il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi, Giuseppe Biondi, ha
condannato a pene comprese tra i cinque mesi e i due anni di reclusione i 29
imputati in un processo per un blocco non autorizzato effettuato a Brindisi
davanti ai cancelli della ditta Monteco, che si occupa della raccolta e dello
smaltimento dei rifiuti urbani. Tra le persone ritenute responsabili della
manifestazione non autorizzata dai risvolti penali c'è anche il sindacalista
Cobas in pensione, Bobo Aprile, per cui la pena decisa è di dieci mesi.
Gli altri imputati sono ex componenti di un comitato di disoccupati che lamentava oltre all’assenza di lavoro il fatto che l’azienda in questione avesse assunto per alcuni periodi personale proveniente da Lecce e non da Brindisi.
Il pm, Pierpaolo Montinaro aveva invocato pene comprese tra un anno e un anno e otto mesi. Alla ditta Monteco, costituitasi parte civile, è stato riconosciuto un risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede.
I fatti in questione risalgono al 1° e 2 marzo del 2011. Le accuse sono a vario titolo di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e continuata in concorso. Dei 29 imputati, 18 furono destinatari il 12 ottobre 2011 di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Le indagini furono delegate proprio alla Digos della questura di Brindisi.
Gli altri imputati sono ex componenti di un comitato di disoccupati che lamentava oltre all’assenza di lavoro il fatto che l’azienda in questione avesse assunto per alcuni periodi personale proveniente da Lecce e non da Brindisi.
Il pm, Pierpaolo Montinaro aveva invocato pene comprese tra un anno e un anno e otto mesi. Alla ditta Monteco, costituitasi parte civile, è stato riconosciuto un risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede.
I fatti in questione risalgono al 1° e 2 marzo del 2011. Le accuse sono a vario titolo di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e continuata in concorso. Dei 29 imputati, 18 furono destinatari il 12 ottobre 2011 di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Le indagini furono delegate proprio alla Digos della questura di Brindisi.
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