lunedì 6 ottobre 2014

2 ottobre: Cgil, Cisl e Uil aiutano i padroni a fare profitti: il caso di Pavia

Come sempre, è il sindacato ad anticipare quello che il governo e i padroni vogliono, in maniera "innovativa", cioè Cgil, Cisl e Uil sono la vera avanguardia, e salvaguardia, dei profitti dei padroni!
A Pavia, infatti, come riporta questo articolo di oggi de Il Sole 24 Ore, è stato "sottoscritto un originale e innovativo patto" tra sindacati e la Confindustria in rappresentanza delle Pmi-Piccole e Medie Imprese contro l'assenteismo!
Il giornalista ci ricorda che "Con la recessione non si scherza: lo sanno bene in provincia di Pavia, territorio di grande tradizione industriale che dopo anni di sostanziale uniformità il quadro congiunturale della Lombardia, dal 2010 si allontana drammaticamente dalle performance regionali." E cioè con la crisi, e comunque dal 2010 nella provincia di Pavia i padroni non fanno più gli stessi profitti. "Ecco allora che ieri Confindustria Pavia, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un "Patto per una politica industriale locale e per un territorio attrattivo" che, tra le altre cose, propone una innovativa formula di collaborazione bilaterale tra imprese e sindacati per combattere l'assenteismo e far crescere le ore lavorate." Ecco allora… la "collaborazione bilaterale", che non è mai mancata in questi ultimi 40 anni, e il "patto" che serve a far crescere le ore lavorate! È ormai un lontano, ma molto lontano, ricordo il tempo in cui il sindacato provava a far crescere il salario!

In questo accordo “Ci sono dentro misure che vanno in molteplici direzioni – dalla costituzione di un Laboratorio per le relazioni industriali territoriali e di un Osservatorio congiunto sugli investimenti infrastrutturali, passando per la stesura di un piano industriale di area" ma, e la cosa quasi quasi meraviglia pure il giornalista, " … ma a colpire sono soprattutto le prese di  posizione riguardanti il lavoro. Il neo costituito Laboratorio pavese dovrà infatti "individuare possibili linee guida e/o strumenti" per attuale un "riposizionamento, quanto meno rispetto al dato lombardo del totale delle ore lavorate" (nel biennio 2011/2012 la performance della provincia è di 1.512 ore lavorate contro le 1.540 della media regionale) e contrastare "i livelli anomali di assenze" che risultano "tra le cause che incidono negativamente sull'organizzazione produttiva, sull'efficienza e sulla competitività delle aziende e, di conseguenza, sulla stessa occupazione." "In pratica..." ci spiega allegro il giornalista "… di fronte alle anomalie si dovrà "avviare un confronto tra le singole aziende, le rsu e le organizzazioni sindacali, per individuarne le cause e ricercare soluzioni condivise intervenendo sui modelli organizzativi, sui carichi e orari di lavoro, sui comportamenti individuali anche nei confronti delle autorità preposte ritenute più opportune".
"Per il presidente della territoriale di Confindustria Alberto Cazzani, "si tratta di un patto innovativo, che punta a restituire competitività al territorio. Non è più tempo di inutili liturgie e di documenti scritti in politichese". Chissà che Pavia, con il suo Laboratorio, a questo punto non diventi un laboratorio per tutto il Paese." Di che cosa, dunque, si dovrebbe preoccupare Renzi?


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