Fiat-Grifa-Sindacati, riparte la produzione a Termini
Imerese? Un fumoso "verbale d'incontro"... che non conclude
Scampato
pericolo? Sì, certo, che una risposta totalmente negativa anche in questo
incontro potesse scatenare di nuovo la rabbia degli operai! Tutto a posto
allora, dopo l'incontro? Andiamoci piano!
Intanto non
tutti gli operai presenti all'assemblea di Termini Imerese di ieri mattina che
doveva "dare il consenso" all'operazione si sono lasciati ingannare
tanto facilmente. Infatti, a parte qualche applauso di sollievo perché almeno
ci si salva dal licenziamento immediato, c'è stata qualche contestazione aperta
e dichiarazioni di altri che si sono detti per lo meno confusi e poco convinti.
E come si
potrebbe essere convinti dato che di sicuro c'è solo un "verbale
d'incontro"? E l'hanno chiamato proprio "verbale d'incontro"
niente di più, proprio per mettere le mani avanti e dire, nel caso molto
probabile che di tutte queste chiacchiere non se ne faccia niente, che di verbale
si trattava, e cioè che di impegni veri non ce ne sono!
Infatti,
come ripetiamo da tempo l'obiettivo vero di questo incontro, come degli ultimi,
era quello di PRENDERE TEMPO, trovare una scusa qualunque, mettendo sul
tappeto un "progetto credibile" per scongiurare i licenziamenti che
sarebbero arrivati entro metà ottobre e continuare a giustificare la cassa
integrazione in deroga, che scade il 31 dicembre. E, sempre se tutta
l'operazione dovesse andare in porto, però la cassa integrazione per
ristrutturazione aziendale riprenderebbe dal 1° gennaio 2015, e gli operai
verrebbero inseriti gradualmente a mano a mano che si procederà con la
produzione che dovrebbe cominciare a fine 2015 o nel 2016 in modo che nel 2018
(!) si potrebbero cominciare a vendere le auto elettriche/ibride.
I titoli dei
giornali che se ne sono occupati sono abbastanza soddisfatti, quello che lo è
di meno è La Repubblica che sente un po' puzza di bruciato ed esprime dei
logici dubbi, e per rendere più chiara questa posizione rifà la storia della
Grifa: "Una società costituita sette mesi fa, controllata per intero da
un'altra con sede a Bolzano, controllata a sua volta al 100% da una società
immobiliare guidata da un amministratore congolese. Il tutto finanziato da un
fondo di investimenti brasiliano e assistito da ex dirigenti Fiat nella veste
di consulenti."!!! E che su internet si trova solo con una homepage dove
si legge: "Siamo la prima società italiana che progetta e produce auto
ibride ed elettriche di ultima generazione…". "Quel che è certo –
continua il giornale - è che Grifa non ha mai avviato una produzione di
automobili e vorrebbe iniziare a farlo proprio a Termini Imerese." E
ancora: "Dietro la società un intricato sistema: Grifa è controllata al
100% da Energy Crotone 1, società di produzione di energia con sede a Bolzano e
capitale sociale di 10 mila euro, controllata a sua volta interamente dalla
immobiliare Professional Asset Management, con sede a Milano, di
proprietà dell'imprenditore pugliese Raffaele Cirillo e amministrata dal
congolese Kiala Dielunguidi, presente in un'altra decina di società con sede in
Italia. Anche in questo caso il capitale è di 10 mila euro." Con un
"capitale" così, al massimo "manager" ed
"esperti" si fanno un paio di viaggi in aereo!
Mentre il
Giornale di Sicilia, benché "soddisfatto", è costretto a ricordare
che: "Per la realizzazione dell'iniziativa, l'azienda ha in cassa 350
milioni, [cosa non vera] di cui 280 di finanziamento di Invitalia." Cioè
dello Stato italiano!!!
Niente di
realmente nuovo rispetto agli altri incontri! Ma, visti i tempi stretti dei
possibili licenziamenti, tutti gli "attori" che hanno partecipato
all'incontro hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e hanno dovuto
firmare il "verbale d'incontro"; come dice proprio Matrosimone della
Fiom ""L'aspetto più importante … è avere bloccato l'iter del
licenziamento, che sarebbe scattato a dicembre con la fine della cassa
integrazione straordinaria, questa è stata una vittoria per i lavoratori. E per
quelli dell'indotto punteremo a creare un bacino protetto da cui l'azienda
dovrà attingere per le assunzioni. Nell'accordo dovranno esserci anche clausole
che tutelino i lavoratori nel caso in cui Grifa dovesse chiudere i
battenti." Bella fiducia nell'operazione!
Per fare
finta che c'è stato un passo avanti hanno messo in campo le supposte novità:
adesso la Grifa avrebbe accettato di aumentare il numero di operai da metter al
lavoro, invece che 476 operai sarebbero 760 (cioè tutti quelli Fiat più Magneti
Marelli) ad essere "assorbiti" (mentre restano fuori ancora gli
operai dell'indotto). I sindacati avrebbero accettato di spostare in un
prossimo futuro la discussione sugli operai dell'indotto. E a tale proposito la
Repubblica ricorda che "…la situazione tra le imprese che gravitavano
intorno all'universo Fiat è allarmante: i lavoratori della Lear e della
Clerprem sono stati già licenziati qualche mese fa alla scadenza degli
ammortizzatori sociali, e la cassa integrazione è agli sgoccioli per Bienne
Sud, Pellegrini, Manital e Ssa. E la paura di restare esclusi è forte."
Il
Ministero, con il suo viceministro De Vincenti, avrebbe la scusa di nuovo di un
accordo da presentare per la concessione della cassa in deroga. E quanto De
Vincenti stesso sia convinto lo dicono le sue parole: "Insieme… dobbiamo
mettercela tutta affinché Termini Imerese riparta... Per questo servono
l'impegno e la responsabilità di ognuno di noi, governo e istituzioni, imprese,
lavoratori e loro rappresentanze. La gestione delle prossime scadenze, a
partire dal confronto tra azienda e sindacati, sarà importante per consentire
all'investitore Grifa di accelerare al massimo il processo che dovrà portare
alla produzione". Insomma hanno appena firmato che già mettono le mani
avanti… tranne la Cisl e la Uil che fanno addirittura salti di gioia:
"Oggi per la Sicilia è il giorno della festa del lavoro – ha commentato
Bernava, segretario Cisl Sicilia – finalmente arriva un progetto industriale
vero…" e il "neo segretario della Cisl, Annamaria Furlan, ha parlato
di 'accordo innovativo' e di 'un progetto vero e solido dal punto di vista
finanziario [!] che salvaguarda l'occupazione, pure nell'indotto." Ma sì,
viva la fiducia! A dire qualche "verità" in più su questo è De Palma
della Fiom, responsabile per il settore auto: "i tempi sono molto stretti.
Abbiamo costruito una premessa anche per i lavoratori dell'indotto ma è tutta
da verificare la conclusione definitiva".
Tutti
quanti, però, invocano poi la Regione Sicilia che deve fare presto! Mentre è
bene che gli operai "invochino" le loro teste e forze per mettere
fine a questa lunga farsa.
P.S.: che
fine hanno fatto i cinesi di Renzi?
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