lunedì 6 ottobre 2014

4 ottobre: vergognoso accordo dei sindacati confederali all'ilva di genova - anche a taranto vogliono buttarci fuori dalla fabbrica e ridurci a LSU?

operai ilva organizzati dai sindacati confederali -  - si fanno
buttare fuori dalla fabbrica e tolgono il lavoro agli altri
 
Ilva, sì di massa al lavoro in Comune
Lavori socialmente utili, il sì dei lavoratori Ilva





Solo 28 dipendenti su 765 rifiutano l'ipotesi di un impiego in cimiteri,
uffici e manutenzioni stradali

I siderurgici dell'Ilva hanno aderito in massa alla proposta del Comune di
svolgere lavori di pubblica utilità: ieri su 765 dipendenti entrati in cassa
integrazione già 700 si sono presentati alla Sala Chiamata del Porto e di
questi solo 28, il 4%, hanno detto no.
Tutti gli altri, il 96%, hanno accettato la proposta di andare a lavorare
nei cimiteri, alle manutenzioni o negli uffici per conto del Comune, di
Aster o Amiu in modo da guadagnarsi l'integrazione al reddito che permetterà
loro di raggiungere assieme alla cassa circa il 78% dello stipendio di un
sesto livello. Gli altri 65 verranno ascoltati ancora fra oggi e domani, poi
entro sabato tutti verranno assegnati ai singoli progetti e verranno
informati dove dovranno presentarsi lunedì mattina per iniziare il loro
nuovo lavoro, trenta ore la settimana su cinque giorni, dal lunedì al
venerdì.

"Gli uffici comunali stanno facendo i salti mortali per completare tutto il
lavoro in così poco tempo  -  spiega Franco Oddone, assessore allo sviluppo
economico del comune di Genova  -  abbiamo predisposto progetti modulari,
che possono accogliere più o meno persone a seconda delle disponibilità,
delle qualifiche e delle attinenze. Il tentativo è quello di soddisfare se
possibile anche le preferenze dei singoli, vogliamo che la gente possa
venire al lavoro motivata e che si renda conto che questa è un'opportunità
per loro ma anche per rendere un servizio importante alla città". Ieri così
i lavoratori hanno trovato alla sala Chiamata del Porto ben quindici
banchetti con due tecnici comunali ciascuno, sopra un cartello che indicava
la lettera del cognome, a tutti è stato chiesto in primo luogo se
intendevano aderire e poi un po' di notizie in più su eventuali capacità non
inserite nella scheda o preferenze.

Già ieri le adesioni sono state molto alte, mentre nel 2005 al momento della
chiusura dell'area a caldo su 550 persone avevano aderito ai lavori
socialmente utili non più di 400. Questa volta la crisi morde di più e quasi
tutti hanno dato la loro disponibilità, chi non l'ha fatto l'ha giustificato
con motivi personali gravi, come ad esempio una mamma anziana a carico dove
costa meno restare a casa e non prendere l'integrazione che assumere una
badante. Da sabato sera quindi si conosceranno i numeri esatti delle persone
impiegate sui singoli progetti, tute e materiale antinfortunistico sarà
messo a disposizione dall'Ilva e da lunedì si inizia. "I lavoratori hanno
accolto positivamente questa soluzione  -  dice ora Bruno Manganaro,
segretario Fiom  -  deve essere chiaro però che sono in aggiunta, non
possono essere messi a coprire lavori svolti da altri, per esempio magari
lasciando a casa dei precari. Su questo vigileremo, perché come abbiamo
tutelato i siderurgici tuteliamo anche i lavoratori del pubblico impiego".


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