I padroni vogliono essere sempre più “attori
fondamentali” sulla scena della scuola/istruzione
La Confindustria ha presentato in
questi giorni addirittura 100 proposte per “migliorare” la scuola italiana
perchè quello scolastico è «un sistema assai costoso non perché di grande
qualità ma perché inefficiente e dispersivo», ha dichiarato Squinzi.
La "buona scuola" del
governo Renzi secondo il presidente della Confindustria oggi può costituire «o
il teatro più stimolante per mettere in scena o una sonora sconfitta del
gattopardismo o celebrarne la definitiva invincibilità. Sia chiaro che noi non
compriamo il biglietto per sederci cinicamente in platea a vedere chi vince.
Noi siamo in scena perché riteniamo di essere un attore fondamentale di questa
trama. Le imprese sono parte attiva e fondamentale di un moderno modello di
istruzione».
E le regole i padroni le dettano
molto chiaramente, regole che la ministra Giannini non ha esitato ad apprezzare
perché arricchiscono il progetto del governo con una piena sintonia sulle
priorità, certamente, quelle del Capitale però! E “l'arricchimento” i
padroni lo mettono senza alcun indugio nero su bianco con la riduzione di un
anno del curriculum scolastico che significa letteralmente buttare in mezzo
alla strada migliaia di docenti e personale Ata, richiedendo lezioni più
pratiche per gli studenti riducendo la quantità di materie presenti e dando
maggiore importanza alle competenze trasversali, basta con l’era del
centralismo del Miur per garantire alle scuole una vera autonomia didattica,
organizzativa, finanziaria, mentre più stretto deve essere il rapporto tra
imprese e scuole (i giovani studenti vanno indirizzati rapidamente verso lo
sfruttamento della produzione capitalistica), via libera alla chiamata diretta dei
presidi, da assimilare ad una sorta di nuovi padroni, che devono premiare il
merito degli insegnanti cancellando le graduatorie per anzianità... per
arrivare al cuore del cuore delle 100 proposte per cui i padroni scalpitano, la
semplificazione dell’apprendistato, l’aumento del monte ore dedicato alla
formazione «on the job» e la previsione di incentivi per l’imprenditore che
investe in formazione.
I padroni, come si vede, non stanno
a guardare e si attivano per portare avanti i loro interessi di classe pressando
il governo a fare di più, a potenziare le misure reazionarie della “buona
scuola” per rendere il teatro dello smantellamneto della scuola pubblica “più
stimolante” per loro e rapido, ma è ora che la scena sia sempre più animata
da altri attori fondamentali che apportino un cambiamento nella trama, le
contestazioni contro il governo Renzi che si sono messe in campo sin da
questa estate, la combattiva manifestazione a Napoli contro la Bce, i
cortei studenteschi di questi ultimi giorni in diverse città sono passi
significativi nella lotta contro i progetti reazionari dei padroni e
contro il governo Renzi/Giannini al loro servizio per togliere via via la scena
a chi ci vuole imporre sfruttamento e oppressione solo e unicamente a misura e
vantaggio del Capitale.
p.s.: la Giannini sabato prossimo
dovrebbe essere a Palermo in occasione della due giorni della “Repubblica delle
idee” a propagandare la" scuola nuova" del governo ma non solo...
l'aspettiamo...
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