dal corso di studio "MARX E LA CRISI" :
Per il capitale la produzione ha come solo e unico scopo il plusvalore e quindi il profitto, non gli interessa il soddisfacimento dei bisogni sociali ma neanche il soddisfacimento dei bisogni individuali, non gli interessa la produzione di valori d'uso se non come mezzo dalla cui vendita realizzare il profitto, che sua volta è determinato dal plusvalore contenuto nelle merci prodotte.
Chiaramente parliamo di sovrapproduzione relativa di merci, perchè esse non sono affatto sovrabbondanti rispetto ai bisogni sociali, ma lo sono rispetto alla remunerazione del capitale investito. Per il capitale questa è la crisi, non nel senso che non può più produrre e/o non può più vendere, ma nel senso che quanto può realizzare dal capitale investito e dalla vendita delle merci non è per lui conveniente per mantenere e anche aumentare i suoi profitti.
La parte finale in particolare spiega bene la funzione della merce forza lavoro, in prevalenza immigrata in questo caso, braccia e schiene da spremere e poi buttare, ma la particolare merce forza lavoro è fornità ogni giorno dagli operai, sono loro il motore della storia, quelli che la faranno finita con il sistema dei padroni fondato sullo sfruttamento.
Per il capitale la produzione ha come solo e unico scopo il plusvalore e quindi il profitto, non gli interessa il soddisfacimento dei bisogni sociali ma neanche il soddisfacimento dei bisogni individuali, non gli interessa la produzione di valori d'uso se non come mezzo dalla cui vendita realizzare il profitto, che sua volta è determinato dal plusvalore contenuto nelle merci prodotte.
Chiaramente parliamo di sovrapproduzione relativa di merci, perchè esse non sono affatto sovrabbondanti rispetto ai bisogni sociali, ma lo sono rispetto alla remunerazione del capitale investito. Per il capitale questa è la crisi, non nel senso che non può più produrre e/o non può più vendere, ma nel senso che quanto può realizzare dal capitale investito e dalla vendita delle merci non è per lui conveniente per mantenere e anche aumentare i suoi profitti.
La parte finale in particolare spiega bene la funzione della merce forza lavoro, in prevalenza immigrata in questo caso, braccia e schiene da spremere e poi buttare, ma la particolare merce forza lavoro è fornità ogni giorno dagli operai, sono loro il motore della storia, quelli che la faranno finita con il sistema dei padroni fondato sullo sfruttamento.
Dalmine 20 ottobre 2014
- comunicato
stampa slai cobas per il sindacato di classe
no licenziamenti:
CONTINUA LA MOBILITAZIONI DEI LAVORATORI NATURA.COM
I lavoratori
dell'azienda Natura.com che in maggioranza si sono iscritti allo Slai Cobas,
riuniti in assemblea per valutare l'incontro avvenuto tra azienda e cgil-cisl
il 15 ottobre che prosegue sulla strada del licenziamento attraverso la
mobilità, hanno ribadito che continueranno la mobilitazione, che vogliono
ottenere un incontro diretto con l'azienda per un confronto sulle proposte del
sindacato Slai Cobas, per mantenere il lavoro.
Questo è ancora più
necessario dopo che l'azienda, che ci aveva invitato all'incontro sopracitato, inspiegabilmente
ha negato la possibilità di partecipare ai rappresentanti dei lavoratori dello
Slai Cobas. E' un diritto dei lavoratori, con il sindacato che hanno scelto per
essere rappresentati e tutelati, partecipare alle trattative.
Detto questo denunciamo
il tentativo di azienda e sindacati confederali di frenare l'azione di lotta
dei lavoratori, annunciando un incontro per il 30 ottobre solo per prendere
tempo mentre hanno avviato una campagna di pressioni verso i lavoratori per
rompere l'unità, seminare dubbi per farli desistere dall'iscrizione sindacale,
con presunte buone uscite, perdita di 6 mesi di mobilità se iscritti al Cobas,
essere ripresi al lavoro se stanno buoni......
Non è una novità questo
tipo di situazione, ma la domanda è di che cosa hanno paura azienda e sindacati
confederali. I lavoratori vogliono solo sapere,
cosa c'è dentro allo
stabilimento di Bolgare?
Magazzino della materia
prima? Macchine, linee produttive?
Come mai il lavoro e le
assunzioni sono aumentati allo stabilimento di Manerbio?
Perchè dopo essere stati
sfruttati per decine di anni ora dobbiamo essere buttati per strada, quando il
lavoro c'è, e sostituiti da precari sottopagati attraverso le cooperative?
Per questo i lavoratori,
se la vertenza non si sbloccherà a breve con un incontro diretto con l'azienda,
hanno deciso che si muoveranno anche verso gli organi competenti Inps e
Direzione del Lavoro, istituzioni, per chiedere di intervenire in merito alla
vertenza e avere delle risposte su una situazione paradossale: perchè la
società Linea Verde di Manerbio, che ha preso Natura.com ora la vuole chiudere?
Non devono essere i
lavoratori a pagare le ristrutturazioni che le aziende fanno per mantenere alti
i loro profitti, ricordiamo solo che nel sito di Bolgare lavoravano centinaia
di lavoratori e ora si vogliono licenziare gli ultimi 64. Non deve essere la
collettività a farsi carico dei rischi d'impresa degli imprenditori,
accollandosi i costi di mobilità ingiustificate e di nuovi disoccupati
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